Il tabaccaio sfortunato: ben 24 furti
in 21 anni, persi 1,2 milioni di euro

Marco Di Pinto, il tabaccaio di Latina ha subito 24 furti
Marco Di Pinto, il tabaccaio di Latina ha subito 24 furti
di Bianca Francavilla
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Giovedì 24 Novembre 2016, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 11:18
LATINA - Marco Di Pinto è un tabaccaio di Latina sfortunato. Dal 1995 ad oggi è stato vittima di 24 furti e una rapina a mano armata da 57mila euro. Per lui essere visitato dai ladri è quasi la normalità: di media subisce un colpo e mezzo all’anno. Secondo quanto racconta, la colpa è del quartiere periferico in cui vive e lavora, che conta 35mila abitanti ma neanche un presidio delle forze dell'ordine.

Quante volte l'hanno visitata i ladri?
«24 volte più una rapina quando ero fuori dalla tabaccheria. L'ultimo colpo c'è stato appena un mese fa: il 3 ottobre. Mi hanno rubato slot machine, soldi, sigarette e gratta e vinci per un bottino totale di 8mila euro. È scattato l’antifurto fumogeno ma non ha funzionato».

Qual è stato il furto più ingente?
«Il più grave è stato quando sono entrati con un camion bianco, hanno sfondato le vetrine e causato danni da 60mila euro. Dall'assicurazione ho preso solo 19mila euro. Un'altra volta hanno sfondato la vetrina con un tombino, quelli con la scritta Littoria. Un'altra ancora hanno portato le macchine da gioco nei campi per svuotarle e le hanno ritrovate a San Michele. Potrei continuare fino a domani».

Quanto ha perso dal '95 ad oggi?
«Io, in questi 21 anni, ci ho rimesso un milione e 200 mila euro. Più le notti trascorse dentro la tabaccheria perché le vetrine erano sfondate e non si poteva lasciare il negozio in balia dei passanti, i lavori da effettuare subito, i giorni che passavano prima che riuscivo a riaprire e a tornare a lavorare».

La tabaccheria non è munita di telecamere?
«Ne ho nove, collegate con le forze dell'ordine. Le registrazioni durano sette giorni. Ma se i ladri agiscono con le maschere, o incappucciati, non servono a niente».

Hanno mai preso un ladro che ha rapinato la sua tabaccheria?
«L'unico ladro che è stato arrestato l'ho fermato io davanti alla porta, pronto per agire. Con cinque mesi se l'è cavata. È a piede libero e, tra l'altro, abita pure nei dintorni. Mi è convenuto farlo arrestare?».

Non sono mai state prese misure di sicurezza?
«Solo una volta ho ottenuto per sei mesi dei controlli. C'erano le pattuglie NOCS della Polizia di Stato davanti al tabaccaio notte e giorno. Pensi che proprio mentre controllavano la zona i ladri sono entrati in tutte le abitazioni del palazzo di sopra».

Ad agire sono sempre gli stessi?
«Assolutamente no. Sono sempre in compagnia e scelgono soprattutto orari notturni e clima piovoso. Ma sono sempre persone diverse».

Perché proprio la sua tabaccheria?
«Perché è in un quartiere dimenticato. Più volte ho segnalato lo stato in cui versa la zona: bivaccamento, gentaglia, giri di droga. Il posto ideale per commettere furti spensieratamente. Prima o poi me ne andrò via da qui e mi trasferirò all'estero, forse è l'unica soluzione: lì la sicurezza è una cosa normale, non come da noi». 
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