«Vado a Padova a comprare un libro per l'università»: studentessa si uccide a 21 anni

«Vado a Padova a comprare un libro per l'università»: si uccide a 21 anni
«Vado a Padova a comprare un libro per l'università»: si uccide a 21 anni
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Mercoledì 6 Novembre 2019, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 15:26

PONTE SAN NICOLÒ (PADOVA) - Una stradina sterrata costeggiata da una lunga fila di alberi spogli. Una studentessa di ventuno anni lunedì pomeriggio l'ha percorsa con un groppo in gola e con una profonda tristezza interiore, dopo essersi lasciata per l'ultima volta alle spalle la porta di casa. «Ciao, vado a Padova per comprare un libro per l'università e poi vado a salutare una mia amica. Ci vediamo più tardi». I genitori la aspettavano per la cena, mai lei non è più tornata. Ha rifatto la strada di casa, ma solo per andare a togliersi la vita in un terreno agricolo poco distante da dove abitava con la famiglia. 


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Protagonista del gesto estremo è una giovane studentessa di Ponte San Nicolò. In paese la notizia si è diffusa in un baleno, accompagnata da grande dolore e da una sola domanda: «Perché?». La risposta va trovata, secondo chi la conosceva bene ed è stato vicino alla famiglia nell'ultimo periodo, nelle sue precarie condizioni di salute che l'avevano portata ad uno stato di grande malessere. 
La ventunenne era affetta da malattia: pare avesse una patologia che le intaccava soprattutto le articolazioni, ma sulla sua condizione c'è la massima riservatezza. In pochi sapevano di questi problemi di salute, visto che la ragazza camminava senza apparenti problemi e non aveva mai raccontato apertamente la propria sofferenza. Gli ultimi anni, però, non sono stati affatto facili: è molto probabile che lunedì pomeriggio abbia visto solamente un tunnel senza via d'uscita. Quella stradina vicino casa per lei non portava più da nessuna parte e, soprattutto, nella sua mente non portava più verso una vita felice. Per questo ha deciso di impiccarsi. 

La ricostruzione delle ultime ore di vita della giovane comincia alle cinque del pomeriggio di lunedì, quando lei esce per andare a Padova a trovare una familiare. Un saluto veloce, un forte abbraccio, e poi via di nuovo per la propria strada. Da sola. Senza nessun'altra amica e senza comprare alcun libro. Da quel momento non si sa più nulla. Sono le otto e mezza di sera quando i genitori non la vedono rientrare e chiamano il 112. I carabinieri della stazione di Ponte San Nicolò si mettono subito in moto, coordinandosi con i colleghi del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Piove di Sacco. 

Il telefono della ragazza non dà segni di vita. I familiari escono in strada, torcia in mano, e la cercano disperati stradina per stradina. Un appello viene lanciato anche su Facebook e il tam-tam scatta immediato. La nota di ricerca dei carabinieri resta attiva per tutta la notte. La svolta, purtroppo, è di ieri mattina. Alle 8.30 la famiglia si presenta in stazione per formalizzare la denuncia di scomparsa, intanto le ricerche proseguono tra Padova e Ponte San Nicolò concentrandosi anche sulle aree di aperta campagna.

Proprio qui, in un terreno agricolo vicino a casa, alle 11.30 viene ritrovato il corpo senza vita della giovane. Il suicidio potrebbe risalire alla sera prima. A casa dei genitori all'ora di pranzo si presentano non solo i carabinieri ma anche il sindaco Martino Schiavon e il suo predecessore Enrico Rinuncini. La Procura ha già messo la salma a disposizione dei familiari per il funerale. 

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