TERAMO- Condannato per stalking condominiale, in particolare nei confronti di una vicina che a causa del suo comportamento tenuto per circa quattro anni, è stata costretta a vivere da reclusa in casa. Da sola, lei che pur di evitare gli eccessi dell'imputato e della sua compagna, anch'essa finita a processo, aveva chiesto ripetutamente al marito di cambiare casa, da cui si è separata anche a causa delle conseguenze psicologiche di quella vita impossibile.
Si è concluso ieri di fronte al giudice monocratico Flavio Conciatori il processo nei confronti di un 53enne di Martinsicuro originario di Napoli, che fino all'autunno dell'anno scorso avrebbe reso la vita impossibile ai coinquilini di un super condominio della cittadina rivierasca.
Fino all'episodio, citato dall'avvocato Marinella Razzé della parte civile come emblematico della sua personalità, in cui si è spinto a raccogliere e sistemare dei sassi sul pianerottolo, di fronte al portone di un vicino di casa disabile in sedia a rotelle. Per impedirgli di uscire. A processo è finita anche l'ex compagna, che all'apice di una lite condominiale avrebbe picchiato la signora che ha denunciato lui per stalking. Su richiesta del pubblico ministero Monica Speca sono stati entrambi condannati: lui a 8 mesi di pena e 5mila euro di danni, la sua ex compagna se l'è cavata con una lettera di scuse e un risarcimento di 400 euro alla vicina di casa malmenata.