Spostamenti tra Regioni a Natale: visite solo a familiari stretti, si potrà tornare a casa e rivedere i parenti

Spostamenti tra Regioni a Natale: visite solo a familiari stretti, si potrà tornare a casa e rivedere i parenti
di Alessandra Severini
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Martedì 24 Novembre 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 10:52

Rischia di trasformarsi in un nuovo scontro la questione degli spostamenti durante le feste natalizie. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, predica prudenza e frena sull'ipotesi di libero movimento: «Solo se tutte le regioni saranno gialle sarà possibile spostarsi». Una punta di ottimismo viene invece dal premier, Giuseppe Conte: «Sullo spostamento fra regioni ci stiamo lavorando, ma se continuiamo così a fine mese non ci saranno più zone rosse». Poi però la puntualizzazione: «Consentire tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile. Si rischia altrimenti di ripetere il ferragosto e non ce lo possiamo permettere».
Attualmente non si può andare nelle regioni in zona arancione o rossa se non per motivi di lavoro, salute e urgenza, che devono comunque essere giustificati con il modulo di autocertificazione. In vista delle festività si stanno valutando deroghe per consentire ai congiunti che vivono in luoghi diversi di poter stare insieme. Una posizione che non tutti condividono all'interno del governo. La soluzione di compromesso potrebbe essere di vietare gli spostamenti che non siano giustificati da motivi di ricongiungimento familiare, in modo da impedire i viaggi. Troppo grande il timore di una terza ondata del virus a gennaio. Speranza del resto è stato chiaro: «Bisognerà evitare gli spostamenti non essenziali».

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Secondo un'analisi Coldiretti/Ixè, il Natale senza spostamenti tra regioni costerebbe 4,1 miliardi solo per le mancate spese degli oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in viaggio nel periodo delle feste di fine anno per raggiungere parenti, amici o fare vacanze. A pagare il prezzo più duro sarebbero le strutture di alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
L'altra questione che divide è quella della scuola. La ministra Lucia Azzolina, insieme con il collega di governo Alfonso Bonafede, spinge per la riapertura prima delle vacanze natalizie. «Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina», ha detto la ministra dell'Istruzione. E il premier Conte è possibilista: «Cercheremo di aprire le scuole prima di Natale, stiamo lavorando per questo». Da domani in ogni caso torneranno a riaprirsi le porte di asili e prime elementari in Campania e anche in Calabria dove il Tar ha sospeso l'ordinanza regionale. I singoli comuni però potrebbero adottare misure più restrittive.
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