
«Non pubblicheremo i nomi di costoro come invece stanno facendo loro con noi - scrive su Fb il fratello di Paolo Palumbo - sabotando una campagna di raccolta fondi che si è sempre basata sulla trasparenza e con un obiettivo nobile: sarebbe vergognoso.
Paolo è il più giovane malato di Sla d'Europa, ma ciò non lo rende un malato di «serie A», al contrario, lui si è sempre messo in prima linea per i diritti degli altri, ha cambiato le vite di centinaia di persone grazie al Tampone, al suo libro di ricette, alle sue iniziative a favore dei più deboli, ed il suo inserimento nel protocollo Brainstorm è dovuto esclusivamente ai canoni ristretti di accettazione da parte dell'ospedale di Gerusalemme che oltre allo stadio avanzato della malattia, hanno tenuto in considerazione l'età (peraltro senza concedere agevolazioni dal punto di vista economico)». «La verità è che l'obiettivo di Paolo, fin dall'inizio del suo sciopero della fame, è sempre stato quello di portare questa terapia sperimentale in Italia, affinché per lo meno i suoi costi si dimezzino. Infatti, è grazie a lui se è attualmente in discussione l'attuazione del protocollo d'urgenza da parte del Ministero della salute per portare la terapia nel nostro paese in tempi brevi, non grazie a chi millanta di parlare a destra e a manca senza concludere niente. In quanto persona mentalmente libera ed autonoma, mio fratello ha tutto il diritto di indire ogni tipo di iniziativa desideri, indipendentemente dalla sua risonanza mediatica dovuta ai social network: chiunque lo stia attaccando potrebbe investire il suo tempo a fare del bene come ha sempre fatto lui, e non a pretendere che siano sempre gli altri ad attivarsi per smuovere le acque, solo per poi criticare qualsiasi cosa non gli vada a genio».
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