I magistrati della Procura di Prato hanno dunque richiesto l'esame del Dna anche sul primogenito dell'indagata: l'esame del Dna è stato già eseguito sul secondo figlio che la donna ha partorito alcuni mesi fa, e ha confermato che il padre del neonato è proprio il ragazzino. Secondo gli investigatori, l'esame del Dna sul primogenito, che ha più di dieci anni, sarebbe un atto necessario, viste le prove rintracciate nei pc e nel telefono della donna, per capire se, in passato, l'indagata abbia intessuto altre relazioni extraconiugali con minorenni.
LEI AI DOMICILIARI, MARITO INDAGATO La donna, accusata di violenza sessuale per induzione e atti sessuali con minore, da ieri è agli arresti domiciliari disposti per il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.
Risulta indagato da ieri anche il marito, accusato di alterazione di stato civile perché, secondo l'accusa, avrebbe riconosciuto il neonato pur sapendo che il padre era il 15enne.