Ha ucciso fratello e cognata in Puglia: un'eredità di 100mila euro possibile movente della furia omicida

Ha ucciso fratello e cognata: un'eredità di 100mila euro possibile movente della furia omicida
Ha ucciso fratello e cognata: un'eredità di 100mila euro possibile movente della furia omicida
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Giovedì 9 Marzo 2023, 08:36


La scoperta di un nuovo testamento lasciato dal fratello Angelo deceduto due anni fa. Con 100mila euro in contanti. Sarebbe questo il motivato scatenante del duplice delitto consumatosi a Serranova, frazione di Carovigno, la sera del 28 febbraio scorso. Data indicata dall'omicida reoconfesso Cosimo Calò, nel corso dell'interrogatorio di ieri mattina nella caserma dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni.

Come ha indicato anche rancori risalenti nel tempo e ragioni economiche le cause che lo avrebbero trasformato nell'assassino che, armato di fucile, ha ucciso il fratello Antonio e la cognata Caterina Martucci nella loro casa di contrada Canali. 

I rapporti

L'ascolto di numerosi familiari, e fra questi anche l'altro fratello Carmelo, ha tessuto i rapporti intercorsi negli ultimi 30 anni fra i Calò.

Ottimi fra Antonio e Carmelo, irrinunciabile l'appuntamento fra le 8.20 e le 8.30 al bar-alimentari di Serranova per prendere il caffè e fare due chiacchiere insieme e con gli amici della borgata. Pessimi con Cosimo: «Non mi sta simpatico», la frase laconica usata da Carmelo Calò ieri mattina lasciando la caserma dei carabinieri di San Vito accompagnato dal figlio appena dopo che Cosimo era stato sottoposto a fermo dal pubblico ministero Francesco Carluccio.

Quei 100mila euro in contanti rappresenterebbero il finale di una storia macchiata da questioni rimaste irrisolte per decenni. Anche queste per ragioni economiche: dal terreno regalato da Antonio a Cosimo negli anni 90 e restituitogli dietro il versamento di due milioni di lire una volta constatato l'esistenza di vincoli paesaggistici e la sola destinazione agricola. Ed ancora, la casa dove i Calò nacquero e vissero begli anni 40, 50 e 60, quella di fronte alla residenza di contrada Canali dove è stato consumato il duplice omicidio: Angelo l'aveva lasciata ad Antonio. Come anche i 100mila euro del testamento la cui scoperta risale a poche settimane fa.

Per Antonio Calò quel denaro avrebbe rappresentato la svolta ad una vita fatta di stenti, visto che con la moglie viveva della sua pensione sociale di poco più di 600 euro e che spesso era costretto a prendere in prestito ora 20 euro, ora 50 euro per arrivare a fine mese. Peraltro al bar-alimentari di Serranova è in corso una raccolta di fondi per pagare i loro funerali. La sera dell'1 marzo Antonio aveva appuntamento in uno studio legale per le controversie insorte sull'eredità. Altro tassello che ha indirizzato le indagini sui familiari. 

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