Boom di separazioni in Italia, in aumento gli accordi fuori dai tribunali: quanto costa dirsi addio? (Consensuale e giudiziale a confronto)

Finita la pandemia le coppie tornano a scoppiare: ecco i dati (e i costi) di separazioni e divorzi "all'italiana"

Boom di separazioni in Italia, in aumento gli accordi fuori dai tribunali: quanto costa dirsi addio? (Confronto tra consensuale e giudiziale)
Boom di separazioni in Italia, in aumento gli accordi fuori dai tribunali: quanto costa dirsi addio? (Confronto tra consensuale e giudiziale)
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Giovedì 27 Aprile 2023, 11:07

Boom di separazioni. Finita la pandemia da Covid, e le altrettante limitazioni, le coppie italiane (con la ritrovata libertà) tornano a scoppiare, ma la tendenza sta virando gli italiani a "dibattere" fuori dai tribunali. I numeri parlano chiaro: in Italia il numero di separazioni è tornato ai livelli pre-Covid. Il rapporto Istat “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi” riferito al 2021 rileva un ritorno ai livelli pre-pandemici per le separazioni (97.913, +22,5% rispetto al 2020) e i divorzi (83.192, +24,8%). Ora però, a differenza degli anni precedenti all'emergenza sanitaria, si opta sempre di più per accordi stragiudiziali per le separazioni. 

Boom di separazioni, ma la tendenza porta le coppie fuori dai tribunali

Se infatti con le vie stragiudiziali – negoziazione assistita dagli avvocati e accordi allo stato civile del Comune – nel 2015 si sono chiuse 17.688 separazioni (il 23,4% del totale degli addii con l’accordo dei coniugi), nel 2021 le separazioni stragiudiziali sono salite a 23.267, vale a dire il 27,8% del totale delle chiusure con l’accordo degli ex. Ecco la fotografia appena scattata dall'Istat. Le vie stragiudiziali per separarsi e divorziare introdotte dal decreto legge 132/2014, varato (già allora) per spostare il contenzioso fuori dalle aule dei tribunali conquistano chilometri ma certo, la strada più percorsa per ora resta il tribunale: nel 2021 le separazioni consensuali sono state 60.452, mentre le separazioni giudiziali sono state 14.194. 

 

I costi

Ma perché gli italiani scelgono la separazione stragiudiziale? Sicuramente per il costo.

Infatti, sia che il matrimonio sia in comunione che in separazione dei beni, il prezzo della separazione resta invariato. E sicuramente dirsi addio fuori dal tribunale costa meno. La consensuale non ha un tariffario stabilito, visto che alla base c'è un accordo tra cliente e avvocato, però sappiamo che i prezzi possono oscillare tra i 700 e i 3.000 euro. Con la negoziazione assistita poi le cifre si abbassano ancor di più. Parlando invece di via giudiziali, il costo di una separazione può aggirarsi tra i 3.500 euro e i 10.000 euro. 

 

Le possibilità

Inoltre c'è da segnalare che una coppia può decidere anche di intraprendere un percorso senza avvocato. Se opta per questa strada ha due vie da poter prendere: fare un ricorso da depositare in tribunale; oppure firmare un accordo di separazione in Comune, alla presenza di un ufficiale dello stato civile.

 

Le novità della riforma Cartabia

Inoltre la riforma Cartabia entrata in vigore dal 28 febbraio 2023, che ha l'obiettivo di alleggerire i tribunali dalle numerose pratiche, ha reso possibile (dal 1° marzo 2023) procedere a separazione e divorzio in un unico procedimento. Viene  In questo caso le inadempienze rispetto agli accordi stipulati saranno sanzionate e i minori assumono un ruolo rilevante per la decisione finale. I minori vengono coinvolti per esprimere il loro pensiero in tutte le fasi del procedimento. Il minore diventa così “parte” attiva del processo. Oggi, infatti, il minore ha il diritto di esprimere il proprio pensiero in tutte le controversie tra i genitori che incidono sulla sua vita: la posizione del figlio, per legge, deve essere tenuta in debita considerazione ai fini della decisione, a tutela dell’autodeterminazione e della personalità del minore e a garanzia delle sue aspettative. Ciò non significa, però, che il minore possa “decidere” con quale genitore vivere, ma solo che le sue opinioni devono essere attentamente valutate dal giudice, tenuto conto anche della sua età e del suo grado di maturità.

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