Studenti a scuola con i jeans strappati: la preside li fa coprire con lo scotch

Regolamento violato all'istituto Ettore Majorana di Monterusciello: polemica sui social

Scotch sui jeans strappati
Scotch sui jeans strappati
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Martedì 28 Marzo 2023, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 10:37

POZZUOLI - Hanno violato il nuovo regolamento scolastico che, per motivi di decoro, vieta di indossare jeans strappati (molto in voga tra gli adolescenti) e per «punizione» sono stati costretti a coprire le parti nude con del nastro adesivo bianco. È accaduto a due studenti del liceo scientifico e artistico «Ettore Majorana» di Monterusciello, a Pozzuoli, durante un’assemblea d’istituto andata in scena venerdì scorso.

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A notare i tagli all’altezza delle ginocchia e delle gambe sui pantaloni è stato un docente che immediatamente è intervenuto davanti a quella che si era configurata come una violazione del regolamento entrato in vigore da settembre dopo l’arrivo della nuova dirigente scolastica.

Regole scritte e non scritte che vietano, tra le altre cose, anche di indossare minigonne, t-shirt corte, pantaloncini o andare a scuola con le unghia lunghe. Il docente che si è trovato in aula, al termine delle due ore di assemblea, lo avrebbe fatto per evitare provvedimenti disciplinare a carico degli studenti visto che già da tempo gli inviti al rispetto delle regole erano stati disattesi.

Iniziativa, però, che non è andata giù al padre di uno dei due alunni che su Facebook ha sfogato la propria rabbia dando vita alle polemiche che hanno diviso genitori e alunni: «Riscaldamento guasto nei mesi invernali, una parte dei bagni costantemente otturata, ma se ti presenti all’assemblea di istituto con il jeans strappato, i collaboratori scolastici (ex bidelli) ti tappano i buchi dei jeans con il nastro adesivo per disposizioni della dirigente. Questa sì che è disciplina! Ma veramente fate?» ha scritto Giulio G. postando le foto in cui si vedono le gambe dei pantaloni del figlio e del coetaneo ricoperte dallo scotch.

Polemica che non è andata giù a una parte dei rappresentanti di classe dei genitori, che hanno rilanciato ritenendo quel tipo di abbigliamento «inadeguato all’ambiente scolastico» e schierandosi dalla parte del docente e della dirigente scolastica «Siamo assolutamente d’accordo con la preside – ha replicato la rappresentante di classe di una prima del liceo scientifico -. Questa polemica è nata dal nulla visto che ad ottobre, durante una riunione, lei aveva espresso la volontà di mettere queste regole e noi genitori siamo stati dal primo momento d’accordo perché era giusto dare un decoro. C’è un regolamento da rispettare e a scuola si va vestiti in modo decente. Io a mia figlia non la mando con i jeans strappati o con le unghia lunghe, visto che può anche farsi male quando gioca a pallavolo».

Fa chiarezza la dirigente scolastica Elena Manto, che da settembre si è insediata all’istituto Majorana di Pozzuoli. «Avrei preferito non replicare a questa polemica. Anche gli studenti sono rammaricati per le accuse e per quanto è stato scritto sui social. Da parte mia non ho obbligato nessuno, è stata un’iniziativa di un docente che in buona fede ha voluto evitare provvedimenti disciplinari a carico dei ragazzi visto che c’è un regolamento condiviso da tutti. Ho parlato con lui, ha fatto un’azione a fin di bene e dispiace che si sia arrivati a tutto questo».
 

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