Scontro tra due treni con pendolari
e studenti: 27 morti e 50 feriti

Scontro tra due treni con pendolari e studenti: 27 morti e 50 feriti
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Martedì 12 Luglio 2016, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 11:10

ANDRIA - Erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. È quanto si apprende in ambienti inquirenti tranesi. Le stesse fonti precisano che questa circostanza è stata finora riferita a loro solo verbalmente dagli investigatori in attesa che vengano predisposti, già oggi, le prime informative.

Ventisette i morti recuperati tra i rottami del drammatico scontro frontale tra i due treni sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, nel Tavoliere pugliese, mentre i feriti sono oltre cinquanta. «Una tragedia inammissibile», per il capo dello Stato Sergio Mattarella. «Vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto», auspica il premier Matteo Renzi, che in serata è volato in Puglia. Tanti i messaggi di solidarietà dall'estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Al momento il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti.
 

 


I lavori attorno ai resti dei due treni sono andati avanti tutta la notte. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo. «Stiamo demolendo progressivamente i pezzi delle carrozze più incidentate, poi procederemo alla rimozione dei resti. Opereremo in questa maniera, anche con l'aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone. Fino alle 7 di questa mattina, però, non sono stati recuperati né individuati altri corpi».

Al momento, confermano fonti del Dipartimento della Protezione Civile, il bilancio ufficiale resta dunque quello della tarda serata di ieri: 27 morti accertati e 50 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui una decina in gravi condizioni. Questa mattina inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un'operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati.

 
 


SCONTRO A 100 ALL'ORA
L'incidente poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l'altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l'aeroporto di Bari Palese. L'impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all'ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressochè intatti; l'altro solo l'ultimo, quello di coda. Sul terreno restano morti e feriti.

SCENA DA DISASTRO AEREO
Interviene immediatamente un elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto anche carabinieri e personale del 118. La scena è raccapricciante. Le urla dei feriti, i corpi dilaniati. «È un disastro come se fosse caduto un aereo!», commenta il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. Per tutta la giornata i soccorritori si affannano a recuperare le vittime ed a mettere in salvo i feriti. Tra di loro anche bambini. Un appello viene lanciato dalla Asl: c'è bisogno di sangue. Nella collisione uno dei due macchinisti è morto mentre non si hanno, al momento, notizie della sorte del collega che era sull'altro convoglio.

GUASTO O ERRORE UMANO? APERTA INCHIESTA - E si apre la caccia alle responsabilità. Guasto tecnico o errore umano? Sotto accusa viene messa la linea unica. E c'è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto 'blocco telefonicò, cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. «Uno dei due treni è di troppo, quale lo chiarirà l'inchiesta», ha detto da parte sua il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti. I due convogli, ha aggiunto, «erano ultramoderni, uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti». Una commissione di indagine è stata annunciata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, giunto sul posto. E sull'incidente indaga anche la procura di Trani con il procuratore aggiunto Francesco Giannella. A fare i rilievi sarà la Polfer.

RENZI VOLA IN PUGLIA, RABBIA
Dalla politica e dalle istituzioni, dolore e rabbia. «Bisogna - ha chiesto Mattarella - fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze».
Sulla stessa linea Renzi: «lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche - ha aggiunto il premier - tanta tanta rabbia. L'Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto». Il vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio, attende che la «magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia odierna e le soluzioni a disposizione è assurdo che possano continuare ad accadere tragedie del genere». Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, «se qualcuno ha sbagliato, paghi». «Chiarezza» viene chiesta anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. Il ministro Delrio riferirà domani alla Camera ed al Senato sull'incidente.

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