Sciopero dei mezzi: treni, metro e bus a rischio in tutta Italia. Ecco gli orari e le fasce garantite

E' stato proclamato uno sciopero di 24 ore dall'Usb, Unione Sindacale di base, per ferro e gomma per il «miglioramento delle condizioni lavorative, organizzative e retributive del personale».

Sciopero dei mezzi: treni, metro e bus a rischio in tutta Italia. Ecco gli orari e le fasce garantite
Sciopero dei mezzi: treni, metro e bus a rischio in tutta Italia. Ecco gli orari e le fasce garantite
di Redazione web
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 08:08

Uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale è stato indetto per la giornata di oggi, venerdì 17 febbraio.  Giornata di passione, quindi, quella di oggi nel trasporto pubblico locale con uno sciopero nazionale di 24 ore. Da nord a sud si fermeranno bus, metro, tram e treni locali dalle 8.30 alle 17.00 e dalle 20 sino a fine servizio. Il servizio sarà garantito solo nelle fasce che comprendono le ore di punta. A proclamare la protesta è l'Unione Sindacale di Base, Lavoro Privato, alla quale seguirà un presidio davanti al Ministero dei Trasporti nella giornata del 3 marzo, sotto lo slogan: «Rivendichiamo salario, sicurezza e dignità agli autoferrotranvieri». 

Gli orari dello sciopero 

Per quanto riguarda le grandi città, a Roma lo sciopero coinvolgerà Atac, Cotral, Astral e Roma Tpl con i mezzi fermi dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.

A Milano bus, metro e tram a rischio dalle 8:45 alle 15:00 e dalle 18:00 a fine servizio. Anche Trenord è coinvolta nella protesta. A Napoli lo sciopero del personale dell'Anm di 24 ore, dalla mezzanotte di venerdì 17 fino alla mezzanotte di sabato 18, colpirà metro, bus e funicolari.

Le motivazioni del sindacato

Si tratta di «mobilitazioni che vogliono rivendicare la centralità dei trasporti pubblici e del ruolo degli addetti al settore, principali vittime delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione», sottolinea il sindacato, che attacca: «In tutti questi anni, sul trasporto pubblico si è fatta solo retorica spicciola e si sono messe in campo ricette tutt'altro che efficaci con finanziamenti che hanno favorito le aziende private, da sempre impegnate ad incrementare i loro profitti, penalizzando l'implementazione dei servizi, l'efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro». L'Usb chiede, tra le altre cose, la «parificazione contrattuale» tra aziende pubbliche e private, una «nuova scala parametrale» che garantisca aumenti salariali e «annienti le penalizzazioni» economiche ai nuovi assunti, «la diminuzione» dell'orario di lavoro «a 35 ore settimanali a parità di salario», l'avvio di un Piano Nazionale dei Trasporti e «una maggiore tutela» sulla sicurezza e salute sul lavoro. 

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