Naufragio Costa Concordia, Schettino fuori dal carcere. La rabbia dei parenti delle vittime: «Vergognoso»

Naufragio Costa Concordia, Schettino fuori dal carcere. La rabbia dei parenti delle vittime: «Vergognoso»
Naufragio Costa Concordia, Schettino fuori dal carcere. La rabbia dei parenti delle vittime: «Vergognoso»
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Venerdì 23 Settembre 2022, 15:48

Francesco Schettino, il comandante della nave Costa Concordia affondata all'isola del Giglio, fuori dal carcere? L'ipotesi scatena la rabbia delle vittime del naufragio. «Mi dà fastidio, è inammissibile che dopo la morte di 32 persone Schettino si faccia 6 anni di carcere su una condanna di 16, inammissibile che gliene vengano abbonati 10. È semplicemente vergognoso. A me può anche non fregarmene nulla, ma che gli venga decurtato circa il 60 per cento della condanna mi sembra eccessivo. Ed è soprattutto offensivo verso tutti noi familiari delle vittime. Certo, diranno che è stata applicata la legge, ma il rispetto per le persone che sono morte dov'è? Nella lapide che c'è al Giglio? Benissimo! Ma come si fa a dire che è stata fatta giustizia o che in Italia esiste la giustizia? Dov'è la giustizia in Italia? Io non la vedo». Così all'AdnKronos Elio Vincenzi, marito di Maria Grazia Tricarico, morta nella tragedia della Costa Concordia all'isola del Giglio, commenta la notizia sull'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, detenuto a Rebibbia, che potrebbe lasciare il carcere per essere collocato all'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ex Discoteca di Stato) allo scopo di occuparsi della digitalizzazione di alcuni processi, fra i quali quello sulla strage di Ustica.

SCHETTINO FUORI DAL CARCERE? 

La richiesta per impiegare Schettino alla digitalizzazione dei processi arriva dalla Direzione del penitenziario a quasi 11 anni dalla tragedia dell'Isola del Giglio che costò la vita a 32 persone e una condanna a 16 anni all'ex comandante della Concordia (che ha maturato il termine per poter richiedere l'accesso alle misure alternative). «Io ho elaborato il lutto - aggiunge -, anche se sento la mancanza di mia moglie, subìta soprattutto, e molto pesantemente, da mia figlia, che ora non è più minorenne.

Ma la notizia, però, non mi sconvolge più di tanto. Non a caso anni fa, subito dopo la condanna di Schettino, dissi di essere consapevole di vivere in Italia e di sapere come le cose funzionano nel nostro Paese, e dunque - conclude - ero assolutamente certo che Schettino, condannato a 16 anni, pena per alcuni adeguata e per altri no, non sarebbe mai rimasto in carcere per tutto quel tempo».

 

CONCORDIA, SINDACO ISOLA GIGLIO: «SCHETTINO LASCIA CARCERE? RAGIONEVOLE MA FACCIA AMMENDA»

«Se è previsto che Schettino possa svolgere un lavoro esterno, scontando così il resto della pena, perché dovrei oppormi? D'altra parte ho sempre detto che il caso di Schettino è un caso umano, e a questo punto, passati quasi 11 anni, credo possa essere anche ragionevole, trattandosi di un aspetto umano, di un caso di umanità». Così all'AdnKronos Sergio Ortelli, sindaco dell'Isola del Giglio, commenta la notizia sull'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, detenuto a Rebibbia, che potrebbe lasciare il carcere per essere collocato all'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ex Discoteca di Stato) allo scopo di occuparsi della digitalizzazione di alcuni processi, fra i quali quello sulla strage di Ustica. La richiesta di impiegare Schettino alla digitalizzazione dei processi arriva dalla Direzione del penitenziario a quasi 11 anni dalla tragedia dell'Isola del Giglio che costò la vita a 32 persone e una condanna a 16 anni all'ex comandante della Concordia (che ha maturato il termine per poter richiedere l'accesso alle misure alternative). «Poi, ovviamente - osserva il sindaco Ortelli - mi aspetterei anche da parte di Schettino una sorta di riconoscimento di quello che è accaduto. Forse questo potrebbe aiutare anche ad accettare non un fine pena, ma la trasformazione della pena in qualcosa di diverso. Non dirò mai che si tratta di qualcosa di scandaloso o di inopportuno, anche perché in giro vedo che c'è gente che uccide e poco dopo è già fuori, e in ogni caso se le nostre leggi lo prevedono, vanno applicate, altrimenti, se non vogliamo che vengano applicate, allora si devono cambiare».

«E anche nel caso di Schettino - conclude il Primo cittadino - se per i giudici è stato sufficiente quello che lui ha scontato di pena e può comunque scontarla fuori dal carcere, io accetto questa cosa. Naturalmente mi sarebbe piaciuto vedere il comandante Schettino fare ammenda di quanto è successo».

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