Guerra, dopo tre mesi «il 20% dell’Ucraina già di Putin». Il gelo del Cremlino sulla pace "italiana"

Tutte le notizia sulla guerra in ucraina giunta al terzo mese

Zelensky: «Pace possibile solo se vedrò Putin» Ergastolo al soldato russo per crimini di guerra La ritorsione sugli Azov: un processo a Mariupol
Zelensky: «Pace possibile solo se vedrò Putin» Ergastolo al soldato russo per crimini di guerra La ritorsione sugli Azov: un processo a Mariupol
di Cristiana Mangani
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Martedì 24 Maggio 2022, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 10:07

La Russia ha occupato in tre mesi di guerra circa il 20% del territorio ucraino, pari a 125 mila chilometri quadrati. E sebbene Mosca, in più occasioni, abbia rallentato l’avanzata per tentare di recuperare le forze, Kiev è ora in difficoltà, ha esigenze immediate e di lunga scadenza. Per questo sul terreno, secondo Forbes, c’è stata una crescita evidente di conquiste da parte del Cremlino

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Il 23 febbraio, giorno prima dell’invasione, il territorio occupato era di 43.300 metri quadrati. Quello in mano alla Russia è ora praticamente triplicato. «Gli ucraini stanno facendo un lavoro fantastico ma la situazione nel Donbass, dal punto di vista militare, è diventata molto difficile», è il messaggio che arriva dalla Nato, dove spiegano anche che è «essenziale» che l’Alleanza o i singoli Paesi membri continuino la fornitura di armi all’Ucraina. 

MEDIAZIONI IN SALITA
In questo scenario la strada per la mediazioni è sempre più in salita. Mosca ha ricevuto il piano di pace che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha presentato all’Onu, ma sembra che non sia stato ben recepito. Per il momento ha incassato la bocciatura dell’ex presidente russo Medvedev. «È un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà: Donbass e Crimea non torneranno mai indietro a Kiev», ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, secondo il quale il piano è stato elaborato basandosi sulle menzogne degli ucraini. Ma il Cremlino frena: «Non lo abbiamo ancora visto», ha affermato il portavoce Dmitri Peskov.


L’attenzione delle truppe dello zar è ora concentrata nell’area di Vasylivka a Zaporizhzhia e i combattimenti non sembrano trovare sosta, con i russi che hanno bombardato la ferrovia Dnipropetrovsk. Sul terreno la battaglia continua a infuriare nel Donbass, dove a dare man forte ai soldati di Putin sono arrivate le unità d’élite di Spetsnatz e i contractor della Wagner che si stanno concentrando sulla conquista dell’intera regione di Lugansk. Al centro dell’offensiva resta il centro strategico di Severodonetsk, assediato da tre direzioni. Per il governatore Serhiy Gaidai, è ormai troppo tardi per la fuga dei circa 15 mila civili bloccati. «A questo punto - ha sostenuto - non dirò più: uscite, evacuate. Ora dirò: rimanete in un rifugio. Perché una tale densità di bombardamenti non ci permetterà di andare a prendere le persone».

Le forze nemiche, ha spiegato, hanno concentrato gli sforzi sull’operazione per accerchiare le città gemelle di Lysychansk e Severodonetsk, separate dal fiume Seversky Donets. 

In questo momento sul campo è in atto una manovra a tenaglia per cercare di tagliare le linee di rifornimento ucraine, controllando le strade chiave per i collegamenti a ovest, mentre continuano i bombardamenti a tappeto, con almeno 7 civili uccisi e 10 feriti in 24 ore. «Ora - ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk - stiamo osservando la fase più attiva dell’aggressione». 
La campagna russa prosegue anche nel resto del Paese, con nuovi raid sulle regioni di Mykolaiv e Dnipro. Nelle zone già conquistate, la Russia sta cercando, intanto, di stringere la presa. A Mariupol, i genieri dell’esercito e gli specialisti della flotta del mar Nero hanno completato le operazioni di sminamento della fascia costiera e del porto, dove secondo la Difesa di Mosca sono stati trovati 12 mila esplosivi e armi. Una bonifica che riguarda anche l’Azovstal, mentre il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, ha fatto sapere che le corti marziali per i combattenti ucraini fatti prigionieri dopo l’uscita dalla fabbrica-bunker sono in preparazione e che rappresentanti di diversi Paesi, compresi occidentali, saranno invitati ad assistere alle udienze. Una presenza destinata a consolidarsi anche a Kherson, dove il vicecapo della nuova amministrazione fedele al Cremlino, Kirill Stremousov, ha annunciato che chiederà a Mosca l’installazione di una base militare. 

SOLDATI MINORENNI
Mentre la battaglia si fa ancora più violenta, Putin deve, comunque fare i conti con le truppe stanche e demoralizzate. Un altro generale, questa volta dell’Aviazione, è stato ucciso nell’Ucraina orientale: un missile Stinger ha colpito l’aereo del generale Botashov che era in guerra nonostante fosse in pensione dal 2013. Sembrerebbe, poi, che per inserire nuove forze sul campo, il presidente sia pronto a inviare anche minorenni in Ucraina per sostenere l’invasione. Sul sito del governo di Kiev viene mostrato un documento che proverebbe la decisione dei vertici russi di mettere in atto l’ordine «sull’organizzazione del coinvolgimento dei membri del movimento pubblico militare-patriottico Unarmiya nella conduzione di un’operazione speciale sul territorio dell’Ucraina». Ordine che vede la firma del ministro della Difesa di Mosca Sergej Shoigu.

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