Roma, violenta e umilia la nipote di 13 anni per due anni, arrestato lo zio "orco"

Foto d'archivio
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Sabato 14 Dicembre 2019, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 17:05
Molestava e violentava ripetutamente la nipote, una bambina di Roma, ora 13enne. Palpeggiamenti, masturbazioni, fino a rapporti completi. Un incubo quello vissuto dalla giovane, della durata di circa due anni,  che dopo l’ennesima violenza ha deciso di raccontare tutto ad una sua insegnante che ha informato gli uomini della Polizia.



L’allarme è scattato quando un giorno la giovane, al termine delle lezioni, si è rifiutata di uscire da scuola perché sapeva che lo zio era venuta a prenderla. Un comportamento anomalo che ha permesso a un’insegnante di far scattare il protocollo di ascolto e salvaguardia della minore. A seguito della segnalazione dell'istituto scolastico romano al Commissariato Colombo si è attivato il progetto ‘Scuole sicure’ con il quale gli agenti di Polizia seguono e incontrano gli alunni delle scuole per favorire l’ascolto dei giovani e prevenire episodi di bullismo e violenza, come accaduto alla 13enne caduta vittima dello zio "orco".

La bambina raggiunta dai poliziotti e da una psicologa, ha raccontato l’incubo in cui era caduta negli ultimi due anni. Un fiume di parole, attraverso cui gli agenti sono riusciti a ricostruire dalle prime molestie avvenute in doccia, fino alla violenza fisica vera e propria. La piccola viveva con la madre, lo zio, un 50enne italiano, e altri parenti, in una cittadina del litorale nord di Roma. L’uomo spesso accopagnava la cognata – madre della vittima – alla stazione ferroviaria per recarsi al lavoro e poi portava la nipote a scuola. Ed è proprio durante questi tragitti che spesso avvenivano le molestie. 

Le violenze vere e proprie invece, sarebbero state consumate in casa, in bagno o in altre stanze dell’abitazione, al riparo dagli occhi degli altri componenti familiari. Atti sessuali che l’uomo avrebbe pian piano ‘insegnato’ alla giovane. Le violenze avvenivano con cadenza quasi quotidiana, spesso di sera, e molte volte l’uomo filmava e fotografava la 13enne o la costringeva a sua volta a fotografarsi o a filmarsi con il proprio telefonino.

Una prassi iniziata, come rivelato dalle indagini coordinate dal sostituto commissario Fabrizio Cerquaglia del commissariato Colombo, in cambio di banconote da 20 euro e di capi di abbigliamento di poco valore che l'uomo donava alla nipote. Tutto doveva rimanere un ‘loro segreto’, altrimenti la loro “amicizia” si sarebbe interrotta, fino ad alcuni giorni fa, quando la paura ha avuto la meglio. 

Gli agenti del Commissariato Colombo di Roma, diretti da Isea Ambroselli, hanno attuato lo scorso 2 dicembre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Roma, Emanuela Attura, nei confronti dell'uomo, accusato di violenza sessuale aggravata. Al vaglio degli investigatori il contenuto del suo smartphone. La giovane vittima e la madre invece sono state subito trasferite in luogo protetto.
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