
«Mi teneva il dito tra i denti per evitare che mi dimenassi. Ho visto la morte in faccia», ha raccontato al Messaggero con gli occhi gonfi di lacrime e di paura. Lei che si è difesa, cercando di combattere per non essere stuprata. «Era nudo e si dimenava su di me mentre mi picchiava». L'uomo, un tunisino sui 30 anni, successivamente è scappato via con il bottino della cassa lasciando la sua vittima a terra. La polizia gli sta dando la caccia.
Sembra una normale serata di lavoro quando «un cliente come tanti altri, ha detto di chiamarsi Reda» si è presentato alla barista insieme al cugino. Lo ha fatto con la cerniera dei pantaloni abbassati. Così la donna lo ha cacciato dal locale e ha chiesto al parente di riprenderlo per quel comportamento. Poi al rientro è iniziato l'incubo. L'ha presa per i capelli e a pugni in testa. «Non avevo scampo», dice al Messaggero dall'ospedale. Ha reagito e incurante del dolore ha trovato la forza di scaraventarlo a terra e ha iniziato a chiedere aiuto. L'uomo a quel punto si è messo in fuga. Ora è ricercato.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout