Roma, ambientalisti bloccano (di nuovo) il Gra. Traffico in tilt e rabbia degli automobilisti: «Ve la prendete con chi lavora»

La settimana scorsa gli attivisti avevano bloccato Tangenziale Est e via Marco Polo

Roma, ambientalisti broccano di nuovo il Gra: traffico in tilt e rabbia degli automobilisti al km 10
Roma, ambientalisti broccano di nuovo il Gra: traffico in tilt e rabbia degli automobilisti al km 10
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 11:54

ROMA- La settimana scorsa era toccato alla Tangenziale Est, a via Salaria e a viale Marco Polo, oggi, 17 ottobre la protesta degli ambientalisti di Ultima Generazione è tornata sul Grande Raccordo Anulare. Gli attivisti hanno invaso le corsie del raccordo all'altezza del km 10 (uscita centrale del Latte) paralizzando il traffico e scatenando l'ira degli automobilisti rimasti bloccati. In questo momento è intervenuta la polizia che sta sgomberando i manifestanti e ripristinando il traffico. 

L'ira degli automobilisti: urla e spintoni

Il copione è sempre lo stesso: i ragazzi che invadono la corsia e si siedono a terra con uno striscione. La fila di macchine che suona il clacson, impotente. Come dimostrano i video diffusi online c'è chi minaccia di investirli, chi scende dall'auto inferocito, urlando contro i manifestanti e chi cerca di spostarli di peso a spintoni.

C'è anche chi si ferma a discutere: «Forse non ti rendi conto di cosa stai facendo, non è il raccordo anulare il probelma organizzate una cosa fatta bene ma non bloccate il Raccordo per chi deve andare a lavorare» dice un uomo a un giovane manifestante. «Così diventa una guerra tra poveri, le persone si arrabbiano e se la prendono con voi, non è giusto» la voce di un altro ragazzo sceso dall'auto. 

 

I motivi della protesta  

“No gas” e “No carbone” recita lo striscione dei manifestanti di Ultima Generazione che attraverso i blocchi stradali chiedono un'azione concreta dei governi per il clima. Tra le richieste dell'associazione di attivisti c'è interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse cancellando il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale, e procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 giga watt. A chi contesta le modalità di protesta rispondono: «È l'unico modo che abbiamo di farci ascoltare». 

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