Roma, corruzione e riciclaggio: decine
di arresti. Un parlamentare indagato

Roma, corruzione e riciclaggio: decine di arresti. Un parlamentare indagato
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Lunedì 4 Luglio 2016, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 12:30
ROMA - Ventiquattro arresti, 12 in carcere e 12 ai domiciliari, e centinaia di finanzieri impegnati in decine di perquisizioni disposte dalla Procura di Roma. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita. Un parlamentare tra gli indagati. Perquisizioni nei confronti degli oltre cinquanta tra arrestati e indagati sono in corso e interessano un centinaio di obiettivi tra Roma, Lazio, Marche, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Campania.

La magistratura romana ha emesso anche cinque misure interdittive con obbligo di firma. È, inoltre, in corso, il sequestro preventivo di beni immobili, conti correnti e quote societarie per 1,2 milioni di euro. Durante l'inchiesta - che è stata svolta dal Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza e che ha avuto origine dalla segnalazione di operazioni finanziarie sospette - è stata accertato l'utilizzo di un gran numero di fatture per operazioni inesistenti a favore di società ed enti su tutto il territorio nazionale, e di ricostruire l'operatività di una ramificata struttura affaristico-delinquenziale imperniata intorno a un consulente tributario e a un gran numero di società a lui riconducibili, che movimentavano grandi somme di denaro tra conti personali e aziendali.

Risulta indagato anche un parlamentare in carica (del quale non è noto per ora il nome), che è un avvocato, per presunti legami illeciti con il faccendiere al centro dell'inchiesta stessa. Il faccendiere - secondo quanto riferisce la Gdf - utilizzava uno studio ubicato accanto al Parlamento, in una nota via del centro di Roma, «per ricevere denaro di provenienza illecita, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso anche della collaborazione del parlamentare, che lo ha attivamente coadiuvato nelle attività di illecita intermediazione». 

E' attorno al faccendiere capitolino che ruota tutta l'inchiesta.
L'uomo opera nel settore delle pubbliche relazioni e - riferisce la Gdf - ha «forti entrature politiche, grazie a salde ed antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche». Il faccendiere - sempre secondo la Gdf - costituiva «lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici svolgendo un incessante e prezzolata opera di intermediazione nell'interesse personale e di imprenditori senza scrupoli interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche». Il faccendiere, inoltre, sfruttando legami stabili con la politica, si adoperava anche per favorire la nomina «ai vertici di enti e società pubbliche, di persone a lui vicine, così acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste».
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