Rocco Siffredi promuove raccolta fondi
per il reparto di urologia: è bufera

Rocco Siffredi promuove la raccolta fondi per il reparto di urologia: scoppia la bufera
Rocco Siffredi promuove la raccolta fondi per il reparto di urologia: scoppia la bufera
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Venerdì 26 Luglio 2019, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 16:48

VERBANIA - Un evento ad Antrona Schieranco (Verbania), Antrona con le stelle in programma domani e domenica, e la proiezione di un video con Rocco Siffredi per promuovere una raccolta fondi per l'acquisto di attrezzature per il reparto di urologia dell'ospedale di Domodossola. Ed è polemica. «Esprimiamo il nostro dissenso per il video con Rocco Siffredi e un'attrice porno che lui chiama Antrona come il nome del Comune che ospita l'iniziativa». È quanto affermano in un comunicato congiunto le consigliere di parità della provincia del Verbano Cusio Ossola, Marianna Rampini e Lisa Tamaro, e Simona Lanzoni, coordinatrice di 'Reamà, la rete nazionale di Fondazione Pangea per l'empowerment e l'auto mutuo aiuto delle donne che subiscono violenza.

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«Il video propone un modello di donna 'oggettò, è sessista e volgare, e incita l'uomo ad usare la donna, ogni donna, come oggetto della propria attività sessuale, quest'ultima per altro ritenuta nel messaggio condizione necessaria per fare prevenzione - osservano le consigliere - L'iniziativa di raccolta fondi per il reparto di urologia è lodevole ma non il modo di sponsorizzarla perché svilisce non solo il senso stesso di un evento condivisibile e necessario ma anche il lavoro di prevenzione rispetto agli stereotipi di genere che da anni realtà e associazioni portano avanti nelle scuole dello stesso territorio». «Conoscendo l'impegno che sul territorio enti ed organizzazioni pongono per il contrasto alla violenza contro le donne e alla prevenzione nelle scuole per costruire una cultura di genere e delle relazioni rispettose e sane, riteniamo diseducativo ed inaccettabile il passaggio di tali messaggi che vengono sfruttati a favore di una importante raccolta fondi a scopo benefico - concludono - Pensiamo che ci possano essere modi per fare comunicazione soprattutto quanto il messaggio proviene da enti e istituzioni e tocca temi così delicati legati alla salute pubblica».

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