Ricoverato e poi dimesso: muore
cinque ore dopo. Aveva 39 anni

Ricoverato e poi dimesso: muore cinque ore dopo. Aveva 39 anni
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Martedì 13 Dicembre 2016, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 13:05
GIUGLIANO. Era stato trasportato in ospedale per un malore e poi dimesso. Dopo cinque ore è morto: sequestrata la salma e la cartella clinica. E’ quanto successo ieri mattina alla struttura residenziale psichiatrica “Maria Santissima dell’Arco” a Lago Patria. Angelo Antonio Aversana aveva trentanove anni e da tempo era ospite della struttura di via Lago Patria. Ha iniziato a sentirsi male domenica sera. I responsabili della struttura hanno allertato il 118 spiegando i sintomi del malessere: «Non riesce a muoversi, non riesce a muovere le gambe». I medici avevano detto, secondo quanto scritto nella denuncia, di allertare prima la guardia medica in quanto il paziente era in cura in un centro di igiene mentale. Pochi istanti e nel centro è arrivato un medico che ha visitato il 39enne e richiesto immediatamente il trasporto dello stesso al più vicino ospedale. 

Poco dopo è giunta un’autoambulanza del 118 ed ha portato l’uomo al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie in località la Schiana di Pozzuoli. I medici hanno effettuato dei prelievi di sangue e poi, dopo cinque ore lo hanno dimesso con la diagnosi di «disturbi di personalità». Ieri mattina il dramma. 

Angelo Antonio Aversana si alza dal letto e poco dopo, davanti agli operatori, sviene e muore. La sua tutrice, l’avvocato Rosaria Di Nardo immediatamente presenta una denuncia alla Procura del tribunale di Napoli Nord. Il pubblico ministero, vista la circostanza, vuole vederci chiaro e dispone il sequestro della salma per l’esame autoptico e invia i carabinieri a ritirare la cartella clinica dal Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. 

«Angelo è stato ‘parcheggiato’ al Pronto Soccorso per tre ore – racconta uno degli operatori che aveva accompagnato l’uomo in ospedale - Poi, verso le tre del mattino gli hanno effettuato dei prelievi del sangue e alle quattro lo hanno dimesso».

L’uomo non soffriva di particolari patologie, tra quelle per cui era ospite della struttura residenziale psichiatrica “Maria Santissima dell’Arco” a Lago Patria. Ieri sera, alle venti, la salma è stata trasferita al Secondo Policlinico di Napoli per essere sottoposta all’esame autoptico per stabilire le cause del decesso dell’uomo originario di Villaricca. La Procura dovrà far luce su quanto successo tra domenica sera e ieri mattina. Accertare se si sia trattato di una fatalità o di un caso di malasanità. 

L’uomo avrebbe compiuto quarant’anni tra qualche mese. Sua madre, suo fratello, la sua tutrice e l’intera equipe della struttura residenziale psichiatrica “Maria Santissima dell’Arco” di Lago Patria sono increduli: «Antonio stava bene, se qualcuno ha sbagliato deve pagare». La struttura residenziale psichiatrica di Lago Patria è attiva da diversi anni ed ospita decine di degenti. La struttura è dedicata al trattamento di pazienti affetti da disturbi psichiatrici che necessitano di interventi terapeutico riabilitativi o di interventi di supporto sociosanitario.
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