Renzi: "Con me premier l'Italia
non va in guerra in Libia"

Matteo Renzi a Domenica Live
Matteo Renzi a Domenica Live
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Domenica 6 Marzo 2016, 18:01

ROMA - Matteo Renzi a DomenicaLive parla di tutto: unioni civili, stepchild adoption, omicidio stradale ma soprattutto della Libia: "La guerra è una parola terribile. Non è in programma una missione militare italiana in Libia". Lo assicura Matteo Renzi, ospite aDomenicaLive. «Se c'è necessità di intervenire» in Libia, «l'Italia non si tira indietro ma la guerra è una cosa seria, bisogna avere molto rispetto per le parole». «Con cinquemila uomini a fare l'invasione della Libia l'Italia con me presidente non ci va». «Su questa cosa bisogna andarci con i piedi di piombo. E che è un video gioco? È una cosa seria. L'Italia farà la sua parte, ma la Libia non è a questo livello».

"Se c'è la necessità di intervenire, l'Italia non si tira indietro. Ma questo non è il caso della Libia", ha detto il premier, che ha ricordato l'impegno italiano per la diga di Mosul, in Iraq: "L'Italia è un grandissimo Paese, ma non vuol dire che con superficialità si decide di inviare soldati". Lì, ha sottolineato Renzi, "la prima cosa da fare è un governo solido che abbia possibilità di chiedere lui stesso un eventuale intervento della comunità internazionale. Così da non rifare gli errori del passato".

La vicenda dei quattro italiani rapiti in Libia, due dei quali hanno perso la vita, è, dice il presidente del Consiglio, ancora da chiarire: "Dovremmo capire le responsabilità, perché i quattro" uomini poi rapiti "sono entrati in Libia quando c'era un esplicito divieto di entrarci da parte nostra. C'è stata un'operazione di intervento, probabilmente dei cantieri da visitare. È ancora da chiarire. La vicenda è molto delicata". Il premier ha assicurato che "da parte nostra ci sarà tutto il sostegno necessario alle famiglie delle vittime e ai due" italiani rapiti in Libia "che sono rientrati e hanno saputo solo stamattina della sorte dei due colleghi".

"Sono tante le cose che abbiamo fatto, piano piano riusciremo a farne altre". Matteo Renzi, ospite a DomenicaLive, ribadisce che le cose importanti si ottengono, lavorando passo dopo passo: "La legge sulle unioni civili entro maggio c'è. Poi ci preoccuperemo dei bambini. Un pezzettino alla volta". È convinto che, prima di tutto, è necessario modificare l'atteggiamento mentale degli italiani, perché il Paese faccia progressi: "Non è che se diamo 80 euro alle donne, si rimettono a fare i figli. Finché avremo la mentalità che le donne devono rinunciare alla carriera per fare i figli, non andremo da nessuna parte".

Utero in affitto. Sul caso Nichi Vendola Renzi dice così: "Quando nasce un bambino, è una cosa bellissima". Ma poi ci sono altri problemi e "sono temi delicati", dice il premier. "Sull'utero in affitto sono contrario, ma ci sono tanti aspetti, delicati, che vanno esaminati".
 

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