Lazio, Polverini: «O si cambia
o andiamo tutti a casa»

Renata Polverini
Renata Polverini
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Lunedì 17 Settembre 2012, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:56

ROMA - Renata Polverini parla di catastrofe politica, usa le parole sconcerto e disgusto. E non fa sconti: O si cambia oggi stesso - dice nel suo lungo intervento in Consiglio - o si va a casa ». Giunta azzerata, tagli drastici ai costi della politica, stipendi ridotti ai consiglieri, gruppi e commissioni dimezzate, taglio degli assessori, delle auto blu e addio alle somme per i gruppi consiliari: sono i punti salienti del pacchetto che ha presentato all'Aula e da cui dipenderà la prosecuzione o meno del suo mandato. Misure decise sull'onda dello scandalo che coinvolge l'ex capogruppo Pdl Franco Fiorito indagato per peculato dalla Procura di Roma. E che, annuncia la Regione, prevedono 20 milioni di euro di risparmi entro il 2012 e altri 8 entro il 2013. Il piano di spendidng review verrà messo ai voti venerdì.

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L'intervento della Polverini. «Si è deciso di spalare fango ma anche di porre un argine perché non accadano più certe cose», dice Polverini che chiede «scusa ai cittadini del Lazio per quello che hanno dovuto leggere e ascoltare su ciò che si è consumato in queste istituzioni. Ai cittadini di questo paese perché siamo andati oltre i confini del Lazio. A tutte le altre istituzioni perché con il nostro comportamento facciamo un danno di credibilità anche agli altri. Scusa alle altre regioni, alla politica onesta perché non tutti abbiamo sbagliato ma tutti dobbiamo pagare un prezzo alto se vogliamo ridare dignità alla politica, alle istituzioni, ai partiti e a noi». Polverini parla di «sconcerto e disgusto». «Siamo come la Costa Concordia: ci siamo sfracellati», dice.

«Non sono disponibile a far giocar partite che non c'entrano nulla con l'istituzione che rappresento. Se dobbiamo andare a casa, ci andiamo oggi, senza rete e con la vergogna che ci portiamo dietro», avverte la governatrice, che poi augura buon lavoro alla magistratura e annuncia che la Regione si costituirà parte civile nel processo contro Fiorito. «I tumori che stanno qua dentro, come nella mia gola, vanno estirpati», grida Polverini e ribadisce: «O usciamo di qui convinti che abbiamo voltato pagina, o usciamo convinti che siamo ex della Regione Lazio».

«Questo non è un altro caso Marrazzo. Io non ho mai citato il mio predecessore, con il quale mi sono sentita, non ho mai consentito a nessuno di utilizzare una parola nei suoi confronti. Io non sono l'indagato. Sono il Presidente, pago i miei errori, e sono disponibile a pagare quelli di qualcuno che siede nell'aula - prosegue -. Ma non voglio paragoni inaccettabili».

«20 milioni di risparmi». «Il pacchetto di tagli proposto dalla Polverini prevede per il Consiglio 20 milioni di risparmi già entro il 2012, passando da un bilancio di 98 milioni a uno di 78. Quando il sistema entrerà a regime, nel 2013, il bilancio scenderà a 70 milioni». Lo rende noto la Regione, secondo cui il Consiglio con questi risparmi costerà al cittadino 13,88 euro l'anno, «meno del Piemonte e della Toscana».

Si vota venerdì. Il piano di tagli verrà votato venerdì dal Consiglio. «Domani si riunirà l'ufficio di presidenza e dopodomani la capigruppo per poi dare venerdì effettività, in consiglio regionale, a quanto ci siamo detti oggi - ha detto Polverini -. Chi vuole votare questa spending review venerdi è ben atteso. Chi non c'è si chiami fuori da questa situazione».

Ipotesi azzeramento giunta. Nel nuovo eventuale esecutivo gli assessori sarebbero soprattutto interni e il numero passerebbe da 14 a 10. Stop anche ai finanziamenti a pioggia e nuove regole nella distribuzione delle risorse ai gruppi.

Battistoni. L'inchiesta sull'ex capogruppo Franco Fiorito, indagato per peculato dalla procura di Roma, ha aperto lo scontro dentro al Pdl che però conferma il pieno sostegno alla Polverini. Sul capogruppo Battistoni il pressing è forte, tanto che il consigliere viterbese vicino ad Antonio Tajani, dopo aver valutato per ore con i suoi tutte le possibilità, sarebbe pronto a cedere, anche se non oggi. Ma il passo indietro sembra ormai, si mormora nei corridoi della Pisana, inevitabile e dovrebbe arrivare entro le prossime 48 ore. In Consiglio al posto suo parla Chiara Colosimo, presidente della commissione Trasporti e consigliera più giovane della Pisana (area An, corrente Rampelli). Dunque Battistoni ha scelto la via dell'understatement rinunciando a intervenire. A lui dovrebbe succedere Antonio Cicchetti, ex An come Fiorito, unico consigliere senza incarichi in un Consiglio dove tutti sono presidenti o vicepresidenti di qualcosa e non sfiorato dall'onda del caso fondi. Sarebbe una soluzione non sgradita alla giunta.

Colosimo: il Pdl è accanto alla Polverini. «Non nascondo mia emozione, e neanche un pizzico di imbarazzo nel prendere la parola a nome del gruppo Pdl - ha detto la Colosimo in Aula -. Ma è anche un orgoglio, l'orgoglio di poter dire che il Pdl è accanto alla Polverini. Ribadiamo con forza la totale fiducia a lei, alla giunta che mettiamo fine a tutte le polemiche, e ci impegnamo non solo a sostenerla e a fare con lei e accanto a lei».

Alemanno. «Il presidente Polverini è riuscita a dare un grande colpo d'ala per portare la Regione Lazio fuori da una crisi morale. Credo che tutti i gruppi consiliari, nessuno escluso, debbano seguire il suo esempio per liberare la politica e le Istituzioni dalla vergogna di certi comportamenti individuali», è il commento del sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

Il Pd: dimissioni. «Dopo aver ascoltato le comunicazioni della Presidente Polverini non si può dire altro che il suo melodrammatico intervento è stato come una montagna che ha partorito un topolino», attacca il Pd, tramite il deputato democratico Roberto Morassut. «Tutto cambi perché nulla cambi - aggiunge - se non altro perché per attuare le sue proposte dovranno passare tempi che non sono comunque sostenibili. Solo con le sue dimissioni la Polverini potrebbe essere credibile ed efficace e tagliare la testa al toro».

«Tutti i consiglieri di opposizione stanno formalizzando le dimissioni dalle commissioni», rende noto il capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino, a margine della seduta straordinaria d'aula. «Lo stiamo facendo per evitare che Fiorito rimanga presidente della commissione Bilancio, per creare le condizioni e ridurre subito le commissioni ad una decina», ha detto.

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