Rai, ancora polemiche al Tg1:
Tiziana Ferrario attacca Minzolini

Tiziana Ferrario
Tiziana Ferrario
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Lunedì 12 Aprile 2010, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:25
ROMA (12 aprile) - Ancora polemiche al Tg1. Tiziana Ferrario, giornalista sostituita dal direttore Augusto Minzolini dalla conduzione del telegiornale della rete ammiraglia della tv publica insieme a Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso , ha scritto una lettera nella quale lamenta l'esistenza in redazione di un clima non sereno «con le emarginazioni di molti colleghi e i doppi i tripli incarichi di altri» e punta il dito sul calo degli ascolti.



Nei giorni scorsi anche Maria Luisa Busi, volto di punta del Tg1, aveva criticato la decisione del direttore affermando: «Credo si tratti di una rappresaglia». Dichiarazioni che avevano scatenato polemiche e una lettera di richiamo per la giornalista.



«La lettera di Tiziana Ferrario è l'ennesimo campanello d'allarme sullo stato di salute dell'informazione al tg1», dice Francesco Pardi, capo gruppo dell'Idv in Commissione di Vigilanza Rai. «Fatto salvo il diritto del direttore di decidere linee editoriali e conduttori con metodo democratico - scrive Pardi - risulta indigesta e sinistra la tempestività con cui si colpiscono i giornalisti che hanno manifestato indipendenza e spirito critico». Le parole della giornalista, prosegue Pardi, «aprono uno squarcio su una gestione caudillista della redazione e sulla gravissima perdita di ascolti che questa comporta. Per questi motivi - conclude- chiedo un'audizione urgente del direttore del tg1 e dei giornalisti coinvolti nella vicenda in seno alla commissione di vigilanza Rai».



«Complimenti a Minzolini, che finalmente non considera intoccabili alcuni mezzibusti», è invece il parere di Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. «Da trent'anni a questa parte, si sono verificati eventi storici di grande portata tra i quali la caduta del Muro di Berlino, la riunificazione tedesca, il nuovo Sudafrica, l'esplosione del terrorismo fondamentalista, l'11 settembre, la liberazione di Iraq e Afghanistan. - scrive Capezzone - In Italia, in trent'anni, si è passati dalla fine del compromesso storico al pentapartito, e poi agli anni di Tangentopoli, e poi alla seconda Repubblica. Se per caso, dopo circa sei lustri, il direttore del Tg1 decide di avvicendare alcuni conduttori e conduttrici, mi pare che la decisione sia opportuna e condivisibile. Il mondo ha resistito a ben altri rivolgimenti storici. Morale: complimenti a Minzolini, che, finalmente, non considera intoccabili alcuni mezzibusti».



Clemente J. Mimun, direttore del Tg5, entra nella polemica e si schiera al fianco di Minzolini. «Non considero la conduzione così importante», ha detto a Tv Sorrisi e Canzoni. «Il Tg1 ha rinunciato negli anni a conduttori come Frajese, Vespa, Michelini e non è successo nulla. Al Tg5 c'erano Enrico Mentana e Lamberto Sposini e oggi è forte come prima». Sulle contestazioni dei giornalisti del Tg1 Mimun ha una posizione decisa: «Il conduttore raccoglie il massimo risultato del lavoro di una grossa squadra. Non voler rinunciare alla conduzione dopo 27 anni per me è una stravagante pretesa. Se uno dice che il tg fa schifo e non lo condivide, non ha che da lasciare almeno la conduzione. Sì, mi riferisco a Maria Luisa Busi. Quand'ero al Tg1 le offrii di andare a Parigi e mi disse di no, pur di rimanere alla conduzione».
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