Ragazza nuda usata come vassoio del sushi, è polemica. Il titolare: «È intrattenimento»

Ragazza nuda usata come vassoio del sushi, è polemica. Il titolare: «È intrattenimento»
Ragazza nuda usata come vassoio del sushi, è polemica. Il titolare: «È intrattenimento»
di Maria Chiara Aulisio
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Lunedì 25 Novembre 2019, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 21:01

Lo facevano i samurai quando, per festeggiare una vittoria, mangiavano pesce crudo e riso servito su corpi di ragazze nude. Un’usanza vecchissima che in Giappone non praticano più da tempo ma che, invece, qui da noi, ancora raccoglie plausi e consensi. Si chiama “body sushi”, ovvero: una donna trasformata in vassoio sulla quale adagiare pezzetti di tonno, pesce spada, gamberetti e salmone, possibilmente facendo attenzione al wasabi. Il rischio che possa finire in luoghi in cui sarebbe meglio non si avvicinasse neanche, è molto alto. È andata bene, domenica sera, alla “ragazza immagine” di Mama Ines, un locale a due piani nel centro di Cercola (Napoli), dove un gruppo di avventori si è divertito a riprenderla con un cellulare mentre faceva da “vassoio” a una quantità di delizie giapponesi.




Quel video, ovviamente, ha fatto il giro del web grazie anche alla tempestività con la quale il consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli, lo ha messo in rete: «È una vergogna. Ancora una volta, - dice - abbiamo a che fare con un pessimo esempio di oggettivizzazione della donna, il cui corpo viene sfruttato come strumento per attirare clientela». Immediata la risposta del titolare del locale: «Non abbiamo bisogno di utilizzare questi metodi per incentivare i clienti - dice Massimiliano Iovine - il “body sushi” rientra nel programma di animazione che organizziamo nel nostro locale. E poi - aggiunge - c’era anche il “body chocolate” sul corpo di un uomo, però nessuno ha detto niente».

Par condicio, dunque. Sushi per lei, cioccolatini per lui e che il pubblico si faccia avanti. «Ma vi pare possibile? - commenta Borrelli - Siamo nel 2019 e ancora si mettono in atto pratiche che risalgono all’epoca dei samurai. Qui si vive fuori dal tempo». E poi aggiunge, Borrelli: «Non è certo una questione di essere bigotti. Se mi indigno è solo perché vedo a rischio la dignità delle donne, meritevoli di essere apprezzate in quanto persone e non come carne da esposizione». Da qui la minaccia di denuncia da parte del proprietario del locale di Cercola: «Lo farò. Non posso essere offeso così. La “ragazza vassoio”, come la chiama il consigliere, è una modella, lo stesso vale per il “ragazzo cioccolatino”. Dopo la “performance” gastronomica, tutti e due si sono rivestiti e hanno continuato a lavorare animando la serata sulla pista da ballo».



Nessuna offesa, dunque, e soprattutto niente di strano ma un modo come un altro per trascorrere una serata in maniera divertente, almeno a voler dare ascolto alle ragioni di Iovine. E non importa che quel “body sushi” fosse stato organizzato a poche ore dalla giornata dedicata alle donne, e contro ogni forma di violenza nei loro confronti. «Abbiamo diciassette anni di storia - conclude il proprietario di Mama Ines - il nostro è un locale serio, in nessun caso potrei tollerare che qualcuno lo metta in dubbio. È solo un “format”, un intrattenimento domenicale che ha anche un gran successo. Prima c’è l’aperitivo a base di sushi, ma non solo, e poi parte il dj. Ripeto: i due ragazzi “vassoio” continuano a lavorare, perché di lavoro si tratta». Ma Borrelli - con Gianni Simioli, conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte - non sente ragioni e va avanti come un treno: «Si tratta di un esempio di mercificazione del corpo femminile disturbante e fuori luogo. Usare una ragazza per poggiarci su del cibo è insopportabile solo al pensiero, figuriamoci se poi viene messo in pratica».

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