Ragazza accoltellata a Termini, l'aggressore è un 24enne senzatetto polacco in Italia da 8 mesi. Il prefetto: «Sembra opera di un folle»

Israeliana accoltellata a Termini: ecco il volto dell'aggressore. È un clochard polacco con problemi psichici
​Israeliana accoltellata a Termini: ecco il volto dell'aggressore. È un clochard polacco con problemi psichici
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Martedì 3 Gennaio 2023, 16:45

È stato identificato l’aggressore che la notte di San Silvestro alla stazione Termini ha aggredito ferendola con almeno tre coltellate una studentessa israeliana, Abigail Dresner di 24 anni. Si tratta di un senza fissa dimora polacco di 24 anni, Aleksander Mateusz Chomiak, nato a Grudziadz, abituale frequentatore della stazione Termini. In Italia è arrivato 8 mesi fa, ha precedenti. Gli investigatori, fin dalle prime battute, avevano seguito la pista dei clochard che frequento lo scalo romano. Lo avrebbero individuato grazie alle numerose telecamere di video sorveglianza all’interno dei terminal. Il giovane come precedente ha denuncia per furto (2021) in Polonia. In seguito si è allontanato dal paese per arrivare in Italia dove ha sempre vissuto di espedienti. Era stato già fermato il 27 dicembre alla stazione Termini ed era stato identificato.

Ragazza accoltellata a Termini, la ricostruzione

Da quanto ricostruito, l’uomo si era spostato dalla periferia est della città arrivando a Termini dove poi ha incrociato, e puntato, la vittima. Gli agenti della polizia incaricati delle indagini stanno cercando il 24enne ricercato. Dalla stazione Termini le indagini si sono allargate prima nella zona est della Capitale, da cui sarebbe partito il 31 dicembre per arrivare intorno alle 16 alla stazione.

Ricerche che stanno coinvolgendo i piazzali delle stazioni dei bus, Laurentina e Tiburtina. Ma anche le zone del Lungo Tevere frequentate dai senza fissa dimora della città.

Il movente

Resta infine da accertare il movente dell’aggressione: tra gli effetti personali della 24enne è stata trovata la borsa che aveva con se la sera dell’aggressione. Una borsa con scritte in ebraico. Da qui, il sospetto che dietro i colpi possa nascondersi una matrice religiosa. Tuttavia primi accertamenti risulta che il giovane polacco soffra di problemi psichici. Le prossime ore saranno determinati per chiudere il cerchio delle indagini.

Il prefetto: «Ritengo sia opera di un folle»

«L'atto di aggressione del 31 dicembre sembra essere opera di un folle, e io, alla luce dei documenti che ho letto, penso che si tratti di questo». Lo ha detto il prefetto di Roma Bruno Frattasi al termine del comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza.


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