Professoressa di 40 anni abusa di uno studente 12enne: «Costretto a compiere atti sessuali a scuola». Condannata

La donna era stata messa agli arresti domiciliari lo scorso settembre

Professoressa di 40 anni abusa di uno studente dodicenne: «Costretto a compiere e subire atti sessuali». Condannata
Professoressa di 40 anni abusa di uno studente dodicenne: «Costretto a compiere e subire atti sessuali». Condannata
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Martedì 28 Febbraio 2023, 23:16

Una professoressa di Benevento è stata condannata a tre anni e quattro mesi di reclusione. L'accusa per la 40enne è di violenza sessuale su uno studente di 12 anni. La donna è stata processata con il rito abbreviato. Dallo scorso settembre era agli arresti domiciliari perché «è apparsa non in grado di autoregolare i propri impulsi sessuali», spiegava l'ordinanza.

La ricostruzione

Le indagini erano partite nel marzo scorso, dopo la denuncia della preside, seguita da quella dei genitori del dodicenne. La professoressa avrebbe abusato della sua posizione per indurre il dodicenne a compiere e subire atti sessuali sia a scuola, che tramite chat su WhatsApp. La Procura, dopo il sequestro degli smartphone, è riuscita a recuperare le immagini e i video compromettenti delle chat, che la docente aveva fatto cancellare all'alunno. 

L’insegnante, secondo la ricostruzione del pm, approfittando dello stato di soggezione del proprio alunno, con un’opera di persuasione definita «sottile e subdola» e instaurando con l’adolescente un rapporto di «predilezione» in classe e poi un intenso rapporto attraverso WhatsApp con messaggi, video e audio a contenuto esplicitamente sessuale, avrebbe indotto il ragazzino a compiere e subire atti sessuali sia in classe che virtualmente, con conversazioni sull’app di messaggistica istantanea che andavano avanti anche fino a tarda notte.

La misura cautelare ordinata a settembre era stata ritenuta quella più idonea in quanto l’indagata, si leggeva nell’ordinanza, «è apparsa non in grado di autoregolare i propri impulsi sessuali e la sola sospensione del rapporto lavorativo, cautelativamente applicata nella sede disciplinare, non è apparsa sufficiente a prevenire il rischio di contatti personali e telematici con minori».

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