Chi è Prigozhin, patrimonio e madre (che ha vinto la causa contro Ue) del capo della Wagner

Chi è Prigozhin, patrimonio e madre (che ha vinto la causa contro Ue) del capo della Wagner
Chi è Prigozhin, patrimonio e madre (che ha vinto la causa contro Ue) del capo della Wagner
4 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Maggio 2023, 13:08

È chiamato "il cuoco di Putin", anche se in cucina non ci va più da tempo. Evgenij Prigozhin è riconosciuto dall'Occidente come capo del gruppo di mercenari della Wagner, anche se lui ha sempre negato ogni legame. Ma chi è l'uomo che, a sorpresa, ha affermato che «l'opzione ideale sarebbe annunciare la fine» della guerra e «radicarsi saldamente» nei territori occupati? 

La Wagner

La FBI ha una taglia sulla sua testa per le ingerenze durante le elezioni americane. Il gruppo di Prigozhin, dopo aver combattuto per Putin in Siria, Libia e Repubblica Centroafricana, partecipa anche alla guerra di Ucraina. Per questo (e non solo), è finito in tutte le liste degli oligarchi russi sanzionati, nonostante lui continui a dichiarare di essere solo nel campo della ristorazione, proprietario del "New Island" (ristorante dove ha conosciuto Putin), del "Polenta", dei negozi "Museo della cioccolata", del villaggio "La Versailles del nord". Ha provato a negare anche l'evidenza dopo che la foto in Donbass è diventata virale, nonostante Vitalij Milonov, il deputato putiniano che ha postato la foto su VKontakte, si trovi nel Donbass dal 14 aprile.

 

Il curriculum

Il cuoco di Putin ha avuto due vite. Era finito in carcere con l'accusa di sfruttamento della prostituzione, una volta uscito ha messo su un mini impero di bancarelle, che gli ha permesso di aprire il suo primo ristorante, il "New Island" ispirato ai battelli che galleggiano sulla Senna. Un'idea che piacque molto a Putin, che iniziò a organizzare nel locale pranzi e cene. Da quel momento Prigozhin è entrato nella cerchia dello zar, senza più uscirne. Legandosi a Putin, piano piano lo chef esce dalle cucine e prende tutt'altra strada. 

Nel 2013 a San Pietroburgo nasce la Internet research agency, un palazzo nel quale vengono assunti giovani informatici incaricati di diffondere fake news. È la cosiddetta fabbrica di trolls, che nel 2016 viene ricollegata proprio a Prigozhin e che manipola le chat americane con messaggi filorussi e notizie che aumentano l'odio razziale. L'agenzia spinge per far perdere Clinton alle elezioni contro Trump.

Anche in questo caso, l'ex cuoco nega coivolgimenti. 

Secondo un'inchiesta del Washington Post, Prigozhin sarebbe uno dei finanziatori dei separatisti filorussi del Donbass, nel quale combattono anche membri del gruppo Wagner. L'esercito ombra del Cremlino opera senza essere mai ricondotto a Putin, che però lo muove a suo piacimento. Secondo il gruppo guidato da Navalny (l'oopositore numero uno di Putin in Russia), mentre il suo esercito combatteva in Siria, Prigozhin avrebbe ottenuto una percentuale della vendita del petrolio ricavato dai pozzi protetti dai mercenari. Della sua vita privata si sa poco o nulla. I suoi figli Pavel e Polina mostrano qualcosa sui social, stando bene attenti a non mostrare troppo. La casa si trova a Gelendzhik, proprio dove Putin si sarebbe fatto costruire un palazzo da un miliardo di euro.

Il patrimonio

La Fondazione Anti-corruzione ha accusato Prigožin di pratiche commerciali corrotte, stimando che la sua ricchezza illegale valesse più di un miliardo di rubli.[21] Il fondatore Aleksej Naval'nyj ha affermato che Prigožin era legato a una società chiamata Moskovskij Školnik che aveva fornito cibo di scarsa qualità alle scuole di Mosca causando un'epidemia di dissenteria.

 

La madre

La madre del capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha vinto mercoledì una causa contro le sanzioni presso la seconda corte più alta dell'Unione europea. Il Tribunale ha stabilito che il semplice fatto di essere un membro della famiglia dell'alleato del presidente russo Vladimir Putin, Prigozhin, non era un motivo sufficiente per essere inserito in un elenco di sanzioni e ha annullato l'elenco di Violetta Prigozhina. “Anche se [Prigozhin] è responsabile di azioni che compromettono l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, il legame tra la sig.ra Prigozhina e suo figlio stabilito al momento dell'adozione degli atti impugnati si basa esclusivamente sul loro legame familiare ed è quindi non sufficiente a giustificare la sua inclusione negli elenchi contestati", ha affermato il tribunale in un comunicato stampa. Anche lo stesso Prigozhin è soggetto a sanzioni dell'UE.

© RIPRODUZIONE RISERVATA