La «grande sfida» attuale per la Spagna è «l'inflazione», arrivata a giugno al 10,2%. E il peso del carovita, legato alle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina, va distribuito in modo «equo» in termini sociali. Sono questi i presupposti alla base del nuovo pacchetto economico varato da Madrid, che punta da un lato a sostenere il ceto medio-basso con misure come gli abbonamenti ai treni locali gratuiti per tre mesi. E dall'altro lato fissa «imposte straordinarie» sugli «extra profitti» di grandi società energetiche (sul modello di quanto fatto in Italia), ma anche su quelle finanziarie che il premier spagnolo accusa di approfittare del rialzo del tassi. «Non permetteremo che ci siano società o individui che approfittino della crisi per ammassare maggiori ricchezze, a spese della maggioranza», ha affermato il primo ministro Pedro Sánchez presentando la sua ricetta anti-inflazione in Parlamento, nel corso dell'avvio del 'dibattito sullo stato della Nazionè.
El Gobierno bonificará el 100% de los abonos de varios viajes de Cercanías, Rodalies y media distancia de Renfe. Serán gratuitos del 1 de septiembre al 31 de diciembre. Además, desbloquearemos la Operación Campamento para construir 12.000 viviendas en Madrid, el 60%, públicas. pic.twitter.com/433OSy7dUx
— Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) July 12, 2022
Le nuove misure
Nuove misure che si vanno ad aggiungere ai sostegni sociali, annunciati a fine giugno: dal bonus da 200 euro per le famiglie a basso reddito alla riduzione dal 10% al 5% dell'Iva sulle bollette della luce. La diagnosi del socialista Sánchez sulle circostanze socio-economiche che affrontano oggi l'Europa e la Spagna è chiara: il Covid prima e l'invasione russa poi hanno frapposto duri ostacoli sul cammino della crescita economica, provocando «incertezze» che comportano ripercussioni dirette sulla vita delle persone, prima fra tutte il caro-prezzi. «So che arrivare a fine mese è sempre più difficile», ha detto il premier. «Per colpa dell'inflazione molti cittadini devono posticipare progetti già rimasti fermi per molto tempo. Lo so e me ne prendo carico».
La risposta del leader spagnolo assume così i contorni di quella che in patria diversi media descrivono come «una virata a sinistra», in arrivo dopo un periodo di tensioni con i partner di governo di Unidas Podemos, che più volte gli hanno chiesto di «cambiare rotta», favorendo misure sociali più incisive.
La misura, ha ricordato il premier, è un'estensione di quella già annunciata una quindicina di giorni fa e che garantiva sconti del 50% su mezzi di trasporto pubblico. Altri provvedimenti compresi nel nuovo pacchetto economico, ha aggiunto Sánchez saranno un bonus temporaneo da 100 euro mensili per studenti over 16 che già usufruiscono di aiuti allo studio, quindi considerati tra i più sfavoriti in quanto appartenenti a famiglie di bassi redditi, e lo sblocco di un'operazione urbanistica che premetterà di costruire 12.000 case a Madrid, di cui il 60% di proprietà dello Stato. Ma la misura su cui il leader spagnolo ha messo di più l'accento nel suo discorso è l'introduzione di tasse straordinarie sugli «extra profitti» di grandi società con cui il governo punta a ricavare 7 miliardi di euro in due anni. «Spesso si parla di profitti caduti dal cielo», ha affermato Sánchez, «ma in realtà non è così: i profitti extra non cadono dal cielo, ma provengono dalle tasche dei cittadini che pagano le bollette, e questo governo non consentirà che le sofferenze di una maggioranza diventino il beneficio di una minoranza».
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