Dopo la breve parentesi instabile del weekend, torna il caldo su tutta l'Italia. A portarlo l'anticiclone africano Scipione che farà toccare picchi davvero elevati per il periodo. Secondo Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it i valori massimi potrebbero raggiungere i 37/39° all'ombra in molte località del Belpaese, spingendosi addirittura fino a 40øC nelle zone interne delle Isole maggiori.
Da mercoledì 1 giugno la rimonta anticiclonica si farà ancora più imponente: non avremo solo condizioni di bel tempo praticamente ovunque, ma registreremo anche valori elevati di pressione e temperature: al momento i settori italiani più colpiti sembrerebbero quelli del Centro-Sud e le due Isole maggiori, ma anche in Pianura Padana, complice l'aumento dell'afa, ci sarà da soffrire.
Nel dettaglio:
- Lunedì 30: Al Nord: tante nuvole, qualche acquazzone sparso; fresco. Al Centro: miglioramento ma con qualche rovescio, fresco. Al Sud: soleggiato e caldo.
- Martedì 31: Al Nord: tante nuvole, instabile sui rilievi e in Emilia Romagna. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: tutto sole.
- Mercoledì 1: Al Nord: temporali pomeridiani sulle Alpi, sole altrove. Al Centro: tutto sole in un contesto termico via via più caldo. Al Sud: bel tempo prevalente. Tendenza. L'anticiclone africano si espande con sempre maggiore decisione, picchi di caldo fino a 38-39 gradi al Centro-Sud. Temporali pomeridiani sull'arco alpino.
Siccità nei campi, l'allarme di Coldiretti. Con l'innalzamento delle temperature è allarme siccità nelle campagne dove sono a rischio le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi per l'alimentazione degli animali ed anche gli ortaggi e la frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo made in Italy sulle tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari. È l'allarme della Coldiretti per l'arrivo di Scipione. Con l'arrivo del grande caldo- sottolinea la Coldiretti- manca infatti l'acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in buona parte del paese, in un 2022 segnato da precipitazioni praticamente dimezzate. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po- rileva la Coldiretti- è sceso al Ponte della Becca -3,1 metri rispetto allo zero idrometrico, un livello più basso che a Ferragosto. Una situazione- spiega la Coldiretti- in realtà rappresentativa dell'intero bacino idrografico nazionale con l'emergenza acqua che si estende dal nord al centro e al sud Italia.