Ecco come "alteravano" le pompe
di benzina per truffare gli automobilisti

Ecco come "alteravano" le pompe di benzina per truffare gli automobilisti
di Nicola Sorrentino
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Venerdì 1 Febbraio 2019, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 17:42
NOCERA INFERIORE - Va a processo per aver utilizzato strumenti contraffatti e alterati per le sue pompe di benzina, con meno carburante rispeto a quello pagato dagli automobilisti e dal resto dei cilenti. Si tratta di A.P. , napoletano, legale rappresentante di un impianto di carburanti Eni, ora sotto processo al tribunale di Nocera Inferiore. Il 36enne, secondo quanto mosso dalla Procura, avrebbe utilizzato "strumenti funzionali all'erogazione del carburante contraffatti, o comunque alterati, recando danno ai clienti".

Gli episodi risalgono all'11 ottobre 2018. L'inchiesta nacque da un'attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza, impegnata in un lavoro di accertamento sugli strumenti adoperati nell'erogazione del carburante. Nella stazione di servizio furono effettuati controlli sulle singole pompe, con erogatori e indicatori "aggiustati" al ribasso, per permettere un guadagno sui quantitativi immessi nei serbatoi. E dove anche dieci euro di benzina non corrispondevano poi mai a quelli effettivi, come richiesti dal singolo cliente. La doppia accusa, di alterazione degli strumenti e frode in commercio, è formulata a carico del rappresentante legale della società, ora oggetto di un dibattimento in corso al tribunale di Nocera Inferiore. 
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