Polpette avvelenate al parco, un bambino disabile rischia di morire. A salvare il piccolo la sorella

Polpette avvelenate al parco di Terni, un bambino disabile rischia di morire
Polpette avvelenate al parco di Terni, un bambino disabile rischia di morire
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Domenica 18 Dicembre 2022, 12:09

È l’incubo di tutti i genitori con i bambini piccoli: quello che i figli, mettendosi tutto in bocca, possano ingerire qualcosa di pericoloso e di nocivo. E ieri si è materializzato a Terni, in un parco pubblico, dove un bimbo disabile ha rischiato di morire perché stava per addentare una polpetta avvelenata, nascosta, ma nemmeno tanto, nel prato, pericolosamente vicina all’area attrezzata con i giochi per i bambini. Una tragedia evitata solo grazie alla prontezza della sorella che stava con lui.

LO STUDIO

Del resto lo dice la scienza: uno studio di Angela Sirigu, dell’istituto di scienze cognitive di Bron, in Francia, sostiene che «l’impulso del neonato di mettere tutto in bocca è scritto nel cervello già prima di nascere». E contro questo impulso naturale non si può far nulla, ma si deve prestare la massima attenzione a quello che i bambini si portano alla bocca. Ieri a Terni ci è mancato davvero poco che accadesse la tragedia.

I FATTI

Questa la storia nel dettaglio. Un bambino disabile ha rischiato di avvelenarsi con un’esca abbandonata in un prato. Non la sola, per la verità, presente in quel parco, come hanno accertato successivamente gli agenti della polizia municipale che, accorsi sul posto, hanno transennato l’area. Il fatto è accaduto nei giardini che corrono tra via Gabelletta e via delle Palme. Il bambino, accompagnato dalla sorella, dopo aver percorso la stradina pedonale è stato fatto sedere sull’erba: doveva essere riposizionato il tutore che doveva consentire di camminare sul prato per raggiungere la panchina posizionata all’interno dell’area giochi. Al bambino è bastata una frazione di secondo per raccogliere una pallina tra l’erba e cercare di portarla alla bocca. Più veloce di lui, però, è stata la sorella che, “intercettato” lo strano oggetto, glielo ha tolto appena in tempo. Quando ha visto che si trattava di una polpetta da cui spuntavano degli strani pallini azzurri, la ragazza non ci ha pensato tanto e dopo aver pulito bene le mani al fratello ha chiamato il numero unico di emergenza che l’ha “dirottata” dai carabinieri. Quindi sono intervenute sul posto la Asl e la polizia locale. Il bambino, per fortuna, non ha avuto necessità di soccorso da parte dei sanitari, ma la paura della sorella per il pericolo corso è stata tanta.

Da un’attenta ispezione del prato sono saltate fuori altre esche, posizionate sotto i ciuffi dell’erba. Esche che sono state imbustate e prese in carico dalla Asl per analizzarle. A prima vista queste “palline” sembrano polpette di carne mista a probabile lumachicida o veleni simili. Se ne avrà la certezza solo all’esito delle analisi i cui risultati potrebbero arrivare già domani.

LE SEGNALAZIONI

Ieri, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine alla sorella del bambino, polizia locale e carabinieri forestali sono intervenuti nello stesso giardino, ma dall’ingresso opposto, per un’altra segnalazione dello stesso tenore. Una ragazza che portava a passeggio il cane avrebbe tolto dalla bocca di Fido un boccone avvelenato, tanto che su quel lato del giardino era stato posizionato il nastro bianco e rosso per impedirne l’accesso. Anche in quel caso la “polpetta” è stata portata ad analizzare. Confrontando le foto, la polizia locale ha constatato che si trattava dello stesso tipo di boccone. Tutto il parco è stato quindi transennato. Verranno anche posizionati dei cartelli in cui sarà esplicitato il divieto di accesso. Non è la prima volta che vengono segnalati bocconi avvelenati in quest’area verde, come in quella poco più lontana di via del Salice. Esistono infatti diverse denunce sporte da privati e associazioni animaliste per casi simili. L’Enpa di Terni parla di continui ritrovamenti di esche. Qualche mese fa, nel giardino dalla parte di via del Salice – stando a quanto denunciato –, sarebbero stati sparati dei colpi a due gatti, uno dei quali è deceduto. Ancora scossa la sorella del bambino. «Le cose sarebbero potute andare molto diversamente – dice la ragazza – questo è un parco attrezzato con giochi, frequentato da bambini di ogni età. Chi lascia queste esche non mette in pericolo solo gli animali, ma mette a rischio la salute dei bambini». La famiglia ha annunciato che sporgerà denuncia contro ignoti per quanto accaduto al bambino. Nel frattempo si moltiplicano gli appelli, anche da parte delle associazioni animaliste, a fare massima attenzione. 

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