Pokemon, l'Islam radicale bandisce
il videogioco: «Blasfemo come l'alcol»

Pokemon, l'Islam radicale bandisce il videogioco: «Blasfemo come l'alcol»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Luglio 2016, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 21:23
IL CAIRO - È guerra aperta contro Pokemon Go. Gli iman turchi ed il centro Al Azhar del Cairo, il più importante del mondo sunnita, sono scesi in campo lanciando anatemi contro l'uso e l'abuso del videogioco, chiedendo di proibirlo perché «blasfemo» e «contro l'Islam». Con motivazioni del tutto diverse anche l'esercito israeliano ha fatto sentire oggi la sua voce e lo ha vietato ai militari, perché la app «rischia di fare la spia». Giocarci è deprecabile come bere gli alcolici, pratica proibita dall'Islam, ha tuonato Abbas Shouman, vicecapo ed assistente dell'iman di Al Azhar, secondo il quale il videogioco «influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza».

Secondo il religioso, la tecnologia deve essere usata solo quando permette all'uomo di risparmiare tempo e fatica, ma non per diletto. Se lo smartphone diventa dunque una «ossessione», le persone potrebbero finire per trascurare il loro lavoro e la preghiera. Pokemon Go non è disponibile al momento in Egitto, ma molti giovani sono riusciti lo stesso a scaricarlo. Il gioco sta letteralmente spopolando in tutto il mondo, al punto che in Turchia in questi giorni migliaia di persone si sono riversate nelle strade a caccia delle figure virtuali, 'sconfinandò in diversi casi dentro le moschee. Una mania collettiva che ha scatenato la furia dell'unione degli imam locali, Diyanet-Sen: «Questo mina l'importanza e il significato delle moschee, che sono i più bei luoghi di preghiera dell'Islam. Voglio che sia vietata in Turchia», ha detto il suo capo, Mehmet Bayaraktutar, citato dal quotidiano Haberturk. Un uso poco accorto della app sembra preoccupare anche il governo turco. Il ministero della Salute ha infatti invitato i cittadini a non giocare in giro per le città nelle ore più calde, lanciando anche un appello a «guardare la strada e non lo schermo del cellulare, soprattutto quando si attraversa».

Altri siti, altre motivazioni. La decisione dell'esercito israeliano di vietarlo in maniera tassativa ai militari che si trovano nelle basi è legata al rischio che le immagini riprese dai loro apparecchi cellulari siano rilanciate e raggiungano occhi indiscreti. Ossia che dietro ai simpatici animaletti Pokemon siano visibili installazioni segrete di Israele. «Quel gioco - avverte severamente l'esercito - può essere utilizzato per raccogliere informazioni» utili all'intelligence. Le polemiche hanno toccato anche la Germania, dove l'app è scaricabile da ieri. La portavoce del Memoriale dell'Olocausto a Berlino, Sarah Friedrich, ha lanciato un appello a cittadini e visitatori a non giocarci proprio nell'area dedicata al ricordo dello sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.

«Tenete un atteggiamento appropriato e dignitoso con questo luogo - ha detto Friedrich al Tagesspiegel - Pokemon Go qui è inadeguato».
Negli Usa invece c'è chi ha pensato di usare il gioco addirittura anche in politica: a San Francisco due candidati al Senato si sfideranno con l'app. Resta da capire come avverrà la sfida perché il gioco al momento non consente la modalità in coppia, ma solo in solitaria. Intanto l'app, che si prepara a sbarcare ufficialmente in tutta Europa, sta facendo boom anche dal punto di vista economico: non solo sono schizzate in borsa le azioni di Nintendo, ma Unity Technology, la società che ha sviluppato il software alla base di Pokemon Go, secondo il Nyt, nell'ultima tornata di investimenti ha raccolto 181 milioni di dollari. E pure Hollywood ha messo gli occhi addosso: Legendary Pictures, produttore di Interstellar, starebbe valutando l'acquisto dei diritti per un film su Pokemon Go.
© RIPRODUZIONE RISERVATA