Suona il clacson a due ragazzine
sulla microcar: pestato dal branco

Suona il clacson a due ragazzine sulla microcar: pestato dal branco
di Marco Carta
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Domenica 10 Marzo 2019, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 03:05
Una lite in strada si è trasformata in un incubo per 44enne romano. Aveva suonato il clacson per segnalare a due ragazzine su una microcar Ligier, una manovra azzardata. Si è ritrovato vittima di un agguato sotto casa ad opera di tre balordi che lo hanno seguito su ordine delle due giovani. La più grande delle ragazze, 18enne all’epoca dei fatti, è accusa per concorso in lesioni nel processo che si è aperto venerdì di fronte al giudice monocratico. I fatti risalgono al gennaio 2014: l’uomo è in via di Casal Palocco in auto con la famiglia. La moglie al volante per evitare la microcar, che si stava accostando alla carreggiata senza mettere la freccia, compie una brusca manovra e suona il clacson. Le giovani, 18 e 16 anni, suonano ininterrottamente il clacson e insultano l’automobilista. La microcar segue la Panda fino a largo Esopo. «Sono sceso e ho detto alle due ragazze di non rompere le scatole», scrive l’uomo nella denuncia. Ma il suo ammonimento scatena l’inferno. La coppia torna a casa e non sa di essere seguita dalla microcar. Le giovani hanno intanto chiamato tre uomini giunti con una Citroen C3. «Sei tu l’uomo della Panda blu? Perché hai messo le mani addosso alle mie amiche?». Il 44enne prova a difendersi dalle accuse. Ma è inutile. Uno dei tre lo colpisce con un posacenere. Poi calci e pugni prima di darsi alla fuga. 

Ricoverato all’ospedale Grassi di Ostia, al 44enne viene diagnosticata una «frattura delle ossa nasali», come si legge nel capo d’imputazione, e ferite all’occhio guaribili in 30 giorni. La paura è tanta e per questo insieme a sua moglie decide di denunciare ai carabinieri di Casal Palocco, che identificano le due ragazze. La più piccola si ritroverà di fronte al giudice minorile. La 18enne, invece, ora è accusata per concorso in lesioni. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm d’aula Gianluca Mazzei, avrebbe identificato e raggiunto «l’abitazione, a bordo della predetta microcar» in compagnia di altri tre giovani, mai identificati, che «dopo aver avvicinato l’uomo, lo colpivano al volto con un posacenere a stelo». Solo per un clacson sgradito. 
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