Per cinque mesi, dopo il decesso della madre alla quale era stato riconosciuto il beneficio del reddito di cittadinanza, ha indebitamente continuato a percepire l’importo previsto dal sussidio. Dopo qualche tempo, però, l’illecito è venuto a galla e il “furbetto” del reddito di cittadinanza, N. C. D., 24enne di origini rumene residente a Pescara, è finito nel registro degli indagati. Dovrà rispondere delle accuse di falso ideologico, sostituzione di persona e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sulla base di quanto ricostruito dal sostituto procuratore Fabiana Rapino, il giovane – assistito dall’avvocato Corradino Marinelli – avrebbe presentato «un’attestazione Isee ideologicamente falsa, in quanto elaborata a nome della madre, deceduta il 7 ottobre del 2021».
In questo modo avrebbe indotto in errore l’Inps che – ignaro della scomparsa della donna – ha continuato ad erogare, per cinque mesi, l’importo previsto dal reddito di cittadinanza, consentendo al 24enne di incassare illecitamente un importo complessivo di circa 2.500 euro. Il giovane ora rischia di andare incontro ad una condanna pesante, poiché, qualora venisse riconosciuto responsabile dei reati contestati, ai fini del calcolo della pena verrebbe preso in considerazione il reato più grave, ovvero quello di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che prevede pene da due a sette anni di reclusione.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout