Perugia, la sfida di Giorgia: «Così ho battuto l'anoressia. Un inferno lungo otto anni»

Giorgia Bellini
Giorgia Bellini
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Domenica 22 Gennaio 2023, 14:25

Il problema é sempre lo stesso: perché certi problemi dovrebbe capitare proprio a me o ai miei familiari? Se proprio quella malattia deve colpire qualcuno, che capiti ad altri. Bulimia, disturbi alimentari, a Giorgia Bellini, una ragazza della periferia di Perugia, capitò di finirci dentro dalla testa ai piedi. Ci volle del tempo per arrivare ad una diagnosi, perché in famiglia ciascuno era preso dai propri problemi, dal lavoro, dalla lotta contro il tempo e nessuno poteva immaginare che Giorgia all’epoca dodicenne mangiava compulsivamente per poi correre in bagno a vomitare tutto. Una sofferenza terribile. «Ero fragile e non lo sapevo. Tutti a dirmi che ero un adolescente carina e che tutti mi volevano bene. Con un distinguo però, io tutto questo amore non lo percepivo. Non mi piacevo e il cibo era la mia ossessione, il mio unico pensiero perché rappresentava una valvola di scarico». 

Si fa presto a dire: sarà l’età, si trova nella fase dello sviluppo ormonale. Le incomprensioni si susseguono; Giorgia ha finito per blindarsi, non parla con nessuno. Non ha amiche; è sola. Un inferno lungo otto anni, fino ad arrivare alla maggiore età.  Dopo una lunga lista di psicologi e nutrizionisti consultati, decide per il grande passo, il distacco dalla famiglia, il ricovero in un centro di eccellenza con professionisti collaudati. La Rete le  viene in aiuto; ecco spuntare il nome della dottoressa Laura Dalla Ragione, recensita come psichiatra e psicoterapeuta che ha dedicato la vita al Centro di Todi che cura i disturbi alimentare, dove arrivano  ragazzi e ragazze da tutta Italia. 

Era l’ultima spiaggia per la ragazza di Pontefelcino, che ora ricorda di aver tentato anche un gesto estremo. 

«Che errore feci solo ad averlo pensato. Ma al tempo non potevo saperlo, la mia adolescenza è davvero da cancellare. Se ne parlo è solo perché qualche ragazzina o i genitori sappiano che una soluzione esiste. È necessario prendere in mano la situazione, costruire una specie di contenitore di autostima dove attingere costantemente. Tutto questo può avvenire se scattano certe molle interiori, se ti senti circondata da persone che vogliono risolvere il tuo problema e tu lo percepisci.

Sono speciali non sono solo gli operatori sanitari, ma anche gli altri pazienti con i quali si stringono rapporti fortissimi». 

Chi pensa che la guarigione sia dietro l’angolo, che la medicina ha fatto passi da gigante anche in questo settore, sbaglia di grosso, perché occorre  tempo e nessuno può dire quanto tempo occorre. 

«Nel mio caso ci sono voluti 4 mesi di ricovero, un tempo intermedio. Poi sono stata anni di controlli e colloqui. Ripeto, i disturbi alimentari rappresentano un insieme di problemi da affrontare con equilibrio e determinazione.  Dopo le dimissioni dal Centro di Todi sono rimasta in contatto con la dottoressa Dalla Ragione: a lei e al suo staff devo la vita, se fosse possibile dovrei avere due carte d’identità. Sulla seconda dovrebbero scrivere che sono rinata  a Todi». 

Con la guarigione ha affinato quel talento sbocciato proprio quando era sommersa dai problemi ed ora vuole rendersi utile per chi vive  un disagio comune a molti adolescenti. Sta completando gli studi di Scienze dell’alimentazione, attiva in associazioni che affiancano gli esperti nella gestione dei disturbi alimentari. «Ho fondato la community  “Giorgia Bellini DCA” (wwwgiorgiabellini .com ) per aiutare le persone che soffrono di disturbi Alimentari e nei miei progetti ho chiesto aiuto  ai miei angeli custodi, quelli che hanno restituito la vita a me e tanti altri giovani. Loro hanno già realizzato grandi progetti, ho la pretesa di pensare che alche il mio apporto servirà». La forza di questa donna straordinaria sta nell’entusiasmo, nel carisma che diffonde a piene mani. I followers di Instagram  sono in crescita esponenziale, coinvolgenti i realizzati con consumata abilità.  “ Sono motivatissima perché avverto che quella di aiutare i giovani è la mia missione. Sono sommersa dalle richieste e provo a rispondere a tutti. Non c’è nulla di improvvisato, forse proprio per aver provato sulla mia pelle certe esperienze ha temprato il mio carattere. Voglio restituire la vita a chi sta per perderla e chiunque mi aiuterà a diffondere il mio messaggio avrà la mia riconoscenza”. 

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