Un lupo solitario, un coltellaccio dalla lama affilata, un'esplosione di furore cieco. Sono gli ingredienti dell'ennesimo episodio di terrorismo fai-da-te in giro per il mondo: questa volta a Manchester, dove stamattina un uomo di circa 40 anni ha seminato la paura dentro e fuori un grande shopping mall, in pieno centro, aggredendo e ferendo a caso diverse persone. L'uomo è stato bloccato e arrestato nel giro di pochi minuti, e per fortuna nessuno è rimasto ucciso. Ma la sua incursione ha precipitato di nuovo la Gran Bretagna nell'incubo del terrore.
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E ha riacceso a Manchester le memorie della strage - ben più sanguinosa, con i suoi 22 morti - compiuta due anni e mezzo fa nell'Arena sportiva cittadina da un ventenne - figlio di ex rifugiati libici anti-Gheddafi avvicinatosi all'Isis - fattosi esplodere fra gli spettatori che uscivano da un concerto della popstar americana idolo dei teenager Ariana Grande. Altra dimensione, stesso allarme. I testimoni dell'attacco odierno fra i negozi dell'Arndale Centre hanno raccontato dell'angoscia, della grida, del panico generale scatenati dall'uomo con il coltello fra passanti ignari e indifesi.
L'aggressione è durata in tutto 5 minuti - mentre l'intero mall veniva evacuato in fretta e furia e isolato da decine di pattuglie - secondo la ricostruzione fornita più tardi dagli investigatori della Greater Manchester Police e da quelli dell'antiterrorismo, entrati in scena subito dopo per prendere il controllo dell'indagine. Cinque minuti: il tempo necessario a colpire 5 persone, tre delle quali - una donna, una ragazza di 19 anni e un uomo sulla cinquantina - costretti al ricovero in ospedale per la gravità delle ferite. I medici assicurano che nessuno rischia di perdere la vita, anche se una delle vittime è in condizioni definite «critiche».
La pista di un cane sciolto in preda a un qualche raptus di odio, e magari contaminato da tracce di radicalismo islamico-jihadista o di altra natura, appare tuttavia verosimile. «Al momento non riteniamo che vi sia nessun complice coinvolto», ha puntualizzato Jackson, descrivendo l'accaduto come un raid «causale, ma brutale e ovviamente spaventoso per coloro che vi hanno assistito». Un raid che suscita sgomento nelle parole del premier Boris Johnson, delle autorità locali, di esponenti di governo e opposizione del Regno, uniti per un giorno nel lodare la prontezza della reazione di servizi d'emergenza e polizia. Polizia che intanto promette di rafforzare i pattugliamenti per le strade e rassicura la cittadinanza che non risultano «ulteriori e più ampie minacce». Quelle a cui i testimoni sono sfuggiti oggi, del resto, bastano e avanzano a far paura.
As part of our response to the incident at the #Manchester Arndale Shopping Centre, a rendezvous point has been established at Piccadilly Gardens, so you will see a large police presence in this area. Please don't be alarmed.
— Greater Manchester Police (@gmpolice) 11 ottobre 2019
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