Pd, le primarie slittano al 26 febbraio. Il sindaco Ricci: «Scelta sbagliata». Ci sarà anche il voto online

Pd, le primarie slittano al 26 febbraio. Il sindaco Ricci: «Scelta sbagliata». Ci sarà anche il voto online
Pd, le primarie slittano al 26 febbraio. Il sindaco Ricci: «Scelta sbagliata». Ci sarà anche il voto online
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 21:41

Per il congresso del Partito democratico ci sarà il voto on line. Ma solo in alcuni casi specifici: per chi vive all'estero, per i disabili e malati che «autocertifichino tali condizioni», per persone «residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l'esercizio del voto». Questo lo schema su cui si è chiuso l' accordo. Bene per Elly Schlein, promotrice della battaglia per il voto telematico, che parla di una «vittoria per il Pd», partito «unito, moderno e inclusivo».

Primarie Pd il 26 febbraio, Matteo Ricci: «Scelta sbagliata»

Bene per il fronte Bonaccini che puntualizza come il voto on line sia limitato, una sorta di deroga, e la norma resti il voto in presenza ai gazebo. Di qui l'amplissima maggioranza che in Direzione ha dato l'ok all' accordo sul regolamento, che comprende anche lo slittamento delle primarie al 26 febbraio. Solo 1 contrario e 9 astenuti. Tra questi la candidata Paola De Micheli che, fortemente contraria all'on line sin dall'inizio, non ha partecipato alla votazione. La commissione congresso (nominata stasera in Direzione) ora dovrà occuparsi delle modalità di voto: dalla piattaforma che verrà utilizzata all'uso dello Spid. «Ci vuole una piattaforma sicura, ci vuole lo spid», rimarca Alessandro Alfieri. C'è voluta l'intera giornata per arrivare a una sintesi che ha visto Enrico Letta impegnato a cercare di evitare strappi. E l'ipotesi non era poi così remota, dopo le rigidità di ieri al tavolo degli sherpa dei 4 candidati alla segreteria e che si sono riproposte in un nuovo giro di consultazioni in mattinata. Tanto da optare per il rinvio della Direzione, dalle 12 alle 19.

Una decisione, quella del rinvio, che non è piaciuta al fronte Bonaccini. «Sbagliata.

Un brutto segnale», ha commentato a caldo Matteo Ricci. E nelle prime ore del pomeriggio, la situazione era ancora piuttosto bloccata. Dalle parti del presidente della regione Emilia Romagna c'era rigidità di fronte al via libera alla possibile mediazione individuata in primarie on line ma 'limitatè. Poi lo stallo si è sbloccato. «Sarebbe da marziani spaccarsi sulle regole. Io mi auguro che ci sia un'intesa», ha detto lo stesso Bonaccini da Modena. E l'intesa è arrivata. Con il fronte Schlein a rivendicare la novità introdotta e quello Bonaccini a ridimensionarla. «L' accordo in direzione è una vittoria per il Pd. Rompere il muro della partecipazione con primarie online - dice la deputata dem - è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo». Mentre dal comitato Bonaccini si puntualizza: «È molto importante che la Direzione abbia confermato che il voto delle primarie sarà in presenza ai gazebo. Siamo un partito solido e radicato, una comunità, non una piattaforma virtuale. Sono previste altre e piuttosto limitate possibilità di voto per venire incontro alle giuste esigenze di chi avrebbe evidenti difficoltà a raggiungere i gazebo».

Letta porta a casa il risultato di aver evitato la spaccatura in Direzione. «È molto soddisfatto e confortato dall'esito voto in Direzione. Il migliore punto di caduta possibile date le condizioni», dicono dal Nazareno. «Siamo una comunità di donne e uomini -ha detto il segretario nella relazione in Direzione- che vive emozioni profonde. Tutti avete fatto lo sforzo di superare le difficoltà. Questo mi dà la speranza che ce la possiamo fare. Solo uniti possiamo combattere per il Pd e per il Paese».

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