Quarantanove a 37. A guardarli così, con la freddezza dei numeri, i circoli dem oggi paiono raccontare una partita già chiusa. Stando ai dati resi noti in serata dalla commissione nazionale del Partito democratico, il governatore emiliano Stefano Bonaccini ha raccolto quasi la metà delle ventimila preferenze espresse dai tesserati ai circoli. Ad inseguirlo, quasi 2mila e cinquecento voti dietro (il 36,94% appunto), la deputata Elly Schlein. Più staccati invece Gianni Cuperlo (8,4%) e Paola De Micheli (5,8%). La "battaglia" però è ancora lunga, anche solo per le modalità con cui il Pd prevede di scegliere il prossimo segretario. Una volta che i dati saranno definitivi infatti, i primi due candidati concorreranno alla successiva fase delle primarie, con la composizione delle proprie liste in ogni regione entro il 22 febbraio. E infine il "vero" voto dei gazebo, Bonaccini contro Schlein allo stato attuale, previsto per domenica 26 febbraio dalle 8 alle 20.
LE REGIONI
Tutto chiaro, se non fosse che su questa prima tornata continuano ad affollarsi le nubi del cosiddetto caos tessere. Ad oggi infatti, sono 4681 le tessere annullate dal Nazareno in tutta la Penisola. Con una situazione particolarmente critica - con iscrizioni online di massa all'ultimo minuto - nel casertano e in Emilia-Romagna. E non può quindi essere escluso che un ipotetico riconteggio consegni risultati differenti. O che Schlein non vada verso un piccolo exploit. A guardare il dettaglio regionale del voto delle assemblee congressuali infatti, la deputata sembra raccogliere più consensi del previsto ben oltre i circoli di Liguria, Veneto, Trentino-Alto Adige o all'estero, con tanto di momentaneamente sottaciuti sospetti. Basti pensare che - secondo i dati citati dal Tempo - in Puglia ha ottenuto l'81%, nonostante Bonaccini vantasse il sostegno del collega governatore Michele Emiliano.
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