Malore in casa ma il palazzo non ha il citofono: l'ambulanza se ne va, Sergio muore a 51 anni. Cinque indagati

Inchiesta a Napoli, medici e infermieri nel mirino

Malore in casa ma il palazzo non ha il citofono: l'ambulanza se ne va, cinque indagati per la morte di Sergio Aiello
Malore in casa ma il palazzo non ha il citofono: l'ambulanza se ne va, cinque indagati per la morte di Sergio Aiello
di Dario Sautto
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Martedì 28 Febbraio 2023, 09:13

Non è stato soccorso, nonostante l’ambulanza fosse arrivata sotto casa, ed è morto: ci sono cinque indagati tra medici e infermieri del 118, tornati indietro perché il palazzo della vittima era priva di citofono. È stata fissata per oggi l’autopsia sulla salma di Sergio Aiello, 51enne di Castellammare di Stabia morto la scorsa settimana dopo un malore. Il corpo senza vita del 51enne era stato trovato di primo mattino da alcuni familiari, entrati in casa trovando la porta aperta. L’inchiesta aperta dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Marianna Ricci), con le indagini affidate dai poliziotti del commissariato stabiese agli ordini della dirigente Amalia Sorrentino, è volta a verificare se il personale medico abbia fatto tutto il necessario per identificare il paziente, raggiungere la sua abitazione e provare a soccorrerlo. L’inchiesta ruota attorno alle registrazioni delle telefonate al 118, alle tempistiche di intervento e ad eventuali errori oppure omissioni nei mancati soccorsi al 51enne.

Tutto si è svolto intorno alle 4:30 della notte di giovedì scorso, quando Aiello ha chiesto l’intervento del 118.

Da alcuni giorni aveva la febbre e difficoltà a respirare, e aveva accusato un malore poco prima. Al centralino avrebbe specificato che viveva da solo e avrebbe lasciato la porta di casa aperta. Giunti sul posto, medici e infermieri inizialmente avrebbero sbagliato il numero civico di via Rispoli, per poi ritrovarsi nei pressi del palazzo in cui era residente il 51enne. Non trovando il citofono – si tratta di un vecchio edificio, il cui ingresso non è mai stato ammodernato – i sanitari avrebbero provato a chiamare ad alta voce il suo nome, come raccontano alcuni testimoni. Forse hanno provato anche a contattare telefonicamente Aiello, che non ha risposto. Poi, dopo un’interlocuzione con il centralino, avrebbero deciso di andare via. Da prassi, sostengono dall’Asl Napoli 3 Sud, il personale medico non può né forzare né sfondare porte, neanche in caso di intervento d’urgenza. «Il portone è sempre aperto e Sergio aveva lasciato la porta di casa socchiusa per farli entrare» sostengono la compagna e i familiari del 51enne. Inoltre, il 118 avrebbe avuto due numeri di telefono: sia quello della vittima che quello della compagna. Le mancate risposte a telefonte e messaggi hanno, poi, allarmato tutti i familiari di Sergio Aiello, che si sono recati a casa sua di primo mattino. La prima ad arrivare è stata la sorella, che ha trovato il corpo privo di vita in bagno, con la testa contro le mattonelle.

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Se si tratti di un caso di malasanità sarà stabilito solo dalle indagini, che dovranno valutare diversi aspetti. Innanzitutto stabilire con esattezza le cause del decesso, attraverso l’autopsia che sarà eseguita oggi dal medico legale Antonio Sorrentino. Di qui, saranno approfondite tutte le altre tematiche. C’era una minima possibilità di salvare Sergio Aiello? I soccorsi erano arrivati in tempo utile? Con la rianimazione avviata immediatamente, il paziente avrebbe avuto qualche chance? Inoltre, ci sono da analizzare le «prassi» mediche in questi casi e soprattutto il contenuto dei dialoghi registrati quella notte, che potrebbero nascondere eventuali negligenze nel mancato intervento a casa del 51enne.

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