Andrea Papi, il runner ucciso dall'orso: l'autopsia conferma. La Provincia di Trento: ordinanza per abbatterlo

I rilievi sul corpo di Papi, eseguiti dai consulenti indicati dalla Procura di Trento, sono terminati

Trentino, l'autopsia conferma: il runner Andrea Papi ucciso dall'orso. Ordinanza per abbatterlo
Trentino, l'autopsia conferma: il runner Andrea Papi ucciso dall'orso. Ordinanza per abbatterlo
di Redazione web
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Venerdì 7 Aprile 2023, 20:26

Ora c'è la conferma ufficiale. Il 26enne runner Andrea Papi e stato ucciso da un orso. Lo ha dichiarato a AFP una fonte vicina alle indagini. Secondo i risultati dell’autopsia effettuata venerdi, Andrea Papi ha ceduto alle ferite inflitte da un orso, ha detto la fonte. Il test del dna dovrebbe consentire di identificare l’animale nei prossimi giorni.

I rilievi sul corpo di Papi, eseguiti dai consulenti indicati dalla Procura di Trento, sono terminati. E' già stato dato il nulla osta alla sepoltura. Rimane da individuare l'esemplare responsabile dell'aggressione, per cui sono stati disposti gli esami sui campioni di dna prelevato, che verranno eseguiti presso i laboratori della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige.

Ordinanza per abbattimento orso in Trentino

«La Giunta provinciale di Trento, venuta a conoscenza dell'esito delle operazioni peritali sul corpo di Andrea Papi, ha comunicato al Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica di un provvedimento contingibile e urgente per la rimozione di un orso pericoloso per incolumità e sicurezza pubblica». Lo ha reso noto, in conferenza stampa, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, a margine della riunione tenutasi al Palazzo del Governo di Trento.

«Il dispositivo - ha aggiunto Fugatti - prevede che il Corpo forestale dia seguito all'ordinanza, proseguendo il monitoraggio dell'area e procedendo nel più breve tempo possibile all'identificazione genetica dell'esemplare responsabile dell'aggressione e di procedere nell'abbattimento. Eventuali esemplari catturati nelle operazioni potranno essere custoditi in cattività in attesa della conferma genetica».

 

L'allarme e i soccorsi

Il mancato rientro a casa, in serata, ha messo in allarme la compagna e i famigliari, che si sono rivolti agli operatori della stazione del Soccorso alpino della valle e al numero unico di emergenza del Trentino. Le ricerche sono iniziate immediatamente, con il coinvolgimento dei carabinieri della compagnia di Cles, dei vigili del fuoco volontari della valle, dei pompieri del corpo permanente di Trento, dotati di droni, e di diverse stazioni del Soccorso alpino, con le unità cinofile. È poi intervenuto anche il personale del Corpo forestale del Trentino.

A trovare il giovane ormai senza vita, poco prima delle tre di notte, sono stati i cani molecolari. Il corpo del giovane si trovava sotto il ciglio di una strada forestale, in località Contre, sotto malga Grum.

La nota del Wwf

Il Wwf Italia, esprimendo la sua vicinanza alla famiglia della vittima il runner deceduto, Andrea Papi, sottolinea come «davanti a questo tragico episodio occorra valutare numerosi aspetti, in primis accertare se la causa del decesso sia da attribuire all'attacco di un orso o se le lesioni rinvenute sul corpo siano successive al decesso del ragazzo. Per questo è necessario attendere gli esami autoptici di cui probabilmente tra oggi e domani verranno resi pubblici i risultati. In Trentino la popolazione di orso conta oggi circa 100 esemplari. In un'area turistica e dall'antropizzazione diffusa, in questi ultimi 20 anni gli episodi di interazione aggressiva di orsi a persone sono stati 7, nessuno dei quali ha portato a conseguenze letali per le persone. Questo tragico episodio rappresenterebbe, nel caso le cause del decesso ipotizzate fossero confermate dagli esami autoptici, il primo caso di attacco mortale di un orso in Italia».

In questo caso il WWF Italia, «tenuto conto della gravità dell'episodio, della dinamica e ovviamente solo dopo una sicura identificazione genetica dell'individuo ritiene che vada applicato il protocollo previsto dal PACOBACE che contempla anche la rimozione dell'individuo. Saremmo in questo caso infatti davanti ad un episodio ben diverso da quelli che hanno portato in passato (ultimo caso con l'orso MJ5 a marzo scorso) a ordinanze di cattura e abbattimento, a nostro parere spesso immotivate e non proporzionate, da parte della Provincia Autonoma di Trento. La conservazione della popolazione alpina di orso passa infatti anche da una corretta gestione di episodi di questo tipo. Se un individuo mostra conclamati comportamenti pericolosi per l'incolumità umana, arrivando ad aggredire mortalmente una persona, la rimozione di questo individuo diminuisce i rischi di nuovi episodi simili e migliora l'accettazione sociale della popolazione verso la specie. Il ricorso alla rimozione deve, ed è sempre bene ribadirlo, essere in ogni caso l'ultima soluzione, quando la pericolosità dell'animale è conclamata e non esistono altre possibili soluzioni».

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