Ddl sull'omicidio stradale
il governo ora mette la fiducia

Ddl sull'omicidio stradale il governo ora mette la fiducia
di Simona Ciaramitaro
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Giovedì 10 Dicembre 2015, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 18:44
ROMA - Il governo pone la questione di fiducia sul disegno di legge per l’omicidio stradale.

Il provvedimento è all’esame dell’aula del Senato nel testo approvato dalla Camera e licenziato dalla commissione Giustizia di palazzo Madama senza modifiche, in seguito ai profondi dissensi emersi in seno alla maggioranza, soprattutto da parte di Area popolare ma anche dalla minoranza del Pd, per l’eccessiva estensione del reato.

Il governo ha quindi presentato un maxiemendamento interamente sostitutivo del provvedimento nel quale si prevedono modifiche di pena rispetto al testo approvato a Montecitorio.

Lo stesso relatore del provvedimento, il democratico Giuseppe Cucca, aveva sottolineato ieri che «nel corso dell'esame del provvedimento alla Camera sono state evidenziate alcune criticità che dovranno essere trattate e alle quali è importante porre rimedio».

Riferendosi, per esempio, «alle questioni relative all'obbligatorietà dell'arresto in flagranza, all'adeguatezza delle pene e alle incongruenze sulla sospensione della patente». Già il senatore di Area popolare, Carlo Giovanardi, aveva fatto sapere che avrebbe contrastato il disegno di legge, nonostante le sue campagne per ridurre gli incidenti stradali, perché il testo «ha esteso il reato di omicidio anche a fattispecie di incidente che possono capitare a chiunque, la mamma che porta il bimbo a scuola, l'agente di commercio, il neo patentato ecc. trasformati in potenziali assassini quando si mettono alla guida».

Nello stesso Pd, nonostante la posizione ufficiale, non tutti erano convinti di approvare in maniera definitiva il ddl così come uscito dalla Camera. Anche da parte di Sinistra ecologia e libertà e del Movimento 5 Stelle sono state espresse molte riserve, come in molti hanno anche avvertito che «un testo così demagogico e contraddittorio» come quello uscito arrivato in aula non lo voteranno.

I RITOCCHI
Nel testo del maxiemendamento quindi il governo ha tentato di gettare acqua sul fuoco andando a ritoccare una manciata di punti, come quello che creava disparità di trattamento tra il pirata della strada italiano e quello straniero. Previste modifiche anche per i capitoli che riguardano l’arresto in flagranza di reato e la derimente per coloro che decidono di cooperare.

Permane all’articolo uno la pena della reclusione da 8 a 12 anni per l'omicidio stradale colposo commesso da conducenti un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica grave o di alterazione psico-fisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti; in stato di ebbrezza alcolica con tassi alcolemici superiori a 0,8 grammi per litro o di alterazione psico-fisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, laddove si tratti di specifiche categorie di conducenti (coloro che esercitano professionalmente l'attività di trasporto di persone e di cose).

E ancora, il testo prevede il carcere da 2 a 7 anni per chi provochi per colpa la morte di qualcuno in violazione delle norme stradali; pene più aspre se senza patente o assicurazione e pene ridotte fino alla metà, se c'è una condotta colposa della vittima.

Carcere fino a 18 anni se le vittime sono più d'una e se l'omicida si dà alla fuga la pena salirà da un terzo a due terzi e non sarà inferiore ai 5 anni; 7 anni per lesioni gravissime. E’ inoltre previsto il prelievo coattivo di campioni biologici e l’arresto in flagranza obbligatorio in caso di omicidio e facoltativo per le lesioni gravissime. Revoca della patente dai 5 ai 30 anni.

Bisogna attendere ora l’esame del maxiemendamento da parte di Area popolare e di coloro che minacciavano di non votare il testo per sapere se le modifiche apportate dal governo sono sufficienti. In ogni caso questa mattina l’aula del Senato sarà chiamata e esprimere il voto di fiducia. Il provvedimento dovrà poi tornare alla Camera per un’altra lettura, la quarta, quella che dovrebbe essere definitiva vista l’esigenza dichiarata dal relatore di dare in tempi brevi una risposta forte a una domanda di giustizia.
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