«Li ho uccisi io, mia moglie chattava nel letto con Massimo»: il panettiere confessa l'omicidio della figlia e del vicino di casa

«Li ho uccisi io, mia moglie chattava nel letto con Massimo»: il panettiere albanese confessa l'omicidio della figlia e del vicino di casa
«Li ho uccisi io, mia moglie chattava nel letto con Massimo»: il panettiere albanese confessa l'omicidio della figlia e del vicino di casa
di Redazione web
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Lunedì 8 Maggio 2023, 14:24 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Il papà ha ammesso di aver ucciso sia la figlia Jessica (16 anni) sia il vicino di casa 51enne. Taulant Malaj, il panettiere albanese di 45 anni che ieri a Torremaggiore, in provincia di Foggia, ha ucciso la figlia 16enne e il suo vicino ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo il duplice omicidio.

Quando i militari lo hanno bloccato aveva ancora gli abiti insanguinati e aveva abbandonato l'arma del delitto, un coltello da cucina, all'interno della propria autovettura. L'uomo nel dicembre scorso era stato assunto come panettiere nel forno 'Latartara' a Torremaggiore. «Lavorava sempre anche quando aveva finito il turno, non si fermava mai.

Era tutto lavoro e famiglia», affermano i colleghi.

«Mia moglie aveva ammesso il tradimento, chattava nel letto con Massimo»

«Mia moglie ha ammesso che aveva una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa per questa relazione, ma io volevo separarmi»: lo ha detto al pm il panettiere albanese di 45 anni, Taulant Malaj. Lo riferiscono all'Ansa i due legali dell'albanese arrestato, Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio.

Stando al racconto del panettiere, nei giorni scorsi c'era stata una discussione in famiglia, sempre per il presunto tradimento, al termine della quale l'uomo aveva detto di volersi separare. La moglie, però, lo avrebbe convinto a restare a casa. Pare che Malaj - stando sempre al suo racconto - avesse scoperto più volte nel corso del tempo la moglie al terzo piano dell'edificio, dove abitava il presunto amante.

Ieri, però, sarebbe successo dell'altro, stando sempre al racconto che il presunto assassino ha fatto al pubblico ministero. Mentre marito e moglie erano a letto, la donna avrebbe cominciato a chattare con qualcuno. L'uomo, insospettitosi, avrebbe visto il telefono della donna scoprendo che stava chattando con il vicino di casa, Massimo.

Dopo un po' è uscito di casa e ha aspettato che Massimo rincasasse dal bar. Appena l'uomo è entrato nel portone lo ha accoltellato a morte. Malaj ha infatti detto al pm - riferiscono gli avvocati - di aver «ucciso prima Massimo», poi di essere salito in casa dove ha cominciato ad accoltellare la moglie e, poi, la figlia, che cercava di fare da scudo alla mamma.

«In quel momento, accecato dall'ira - riferiscono i difensori - non si è reso conto che aveva di fronte la figlia e ha iniziato a colpirla».

I due avvocati parlano di «un forte legame tra il reo confesso e i suoi stessi figli», la 16enne e un bimbo di 5 anni.

Il papà ha ammesso il duplice omicidio

Ha affrontato nell'androne del palazzo il vicino di casa che riteneva avesse una relazione con sua moglie e lo ha accoltellato alla gola e all'addome, uccidendolo. Poi, su di corsa per le scale per raggiungere la moglie 39enne nella sua abitazione, per accanirsi su di lei. La figlia 16enne, però, è intervienuta per difendere la mamma ed è stata brutalmente uccisa dalle coltellate inferte dal suo papà. È la terribile vicenda avvenuta nel foggiano a Torremaggiore: il protagonista Taulant Malaj ha ucciso la figlia Jessica, ferito gravemente la moglie Tefta e ucciso anche un 51enne, Massimo De Santis.

Il video choc su Whatsapp: «Li ho uccisi tutti»

Un orrore che regala particolari inquietanti: Malaj, dopo aver ucciso il vicino e la figlia, gira poi un video choc con i cadaveri delle vittime e dice «Vedete, li ho ammazzati tutti». Sua moglie, sia pur ferita, riesce a fuggire e a chiamare i carabinieri. E quando i militari arrivano trovano Malaj mentre vaga nelle vicinanze. Stava cercando anche l'altro figlio, un bimbo di cinque anni, per uccidere anche lui. Lo scenario del duplice omicidio è una palazzina in via Togliatti in cui ci sono le due abitazioni, quella in cui viveva la famiglia di Malaj e quella del presunto amante di sua moglie.

Voleva uccidere anche il figlio di 5 anni

La comunità è rimasta sconvolta anche dalle immagini contenute nel video arrivato sulle chat Whatsapp dei residenti diventando virale, al punto che lo stesso sindaco Emilio Di Pumpo ha fatto un appello su Facebook a fermare «il tam tam» e ad «avere rispetto per le anime dei nostri concittadini venuti a mancare». Nel video l'assassino si presenta con il proprio nome e poi indica il corpo del 51enne Massimo De Santis, che ha da poco ucciso: «Vedete questo qua, lui è l'italiano», l'uomo con cui ritiene che sua moglie abbia una relazione. «Ho perdonato già una volta mia moglie, lui è il secondo. Ho tagliato lui, li ho ammazzati tutti i tre, anche mia figlia, vedete qui», prosegue insultando la moglie 39enne, Tefta, che si stende accanto al corpo della 16enne. Poi, urlando, Malaj si domanda dove sia «il bambino», il suo figlioletto: «Non ho ancora finito», sentenzia.

La furia omicida fermata dai carabinieri

Solo l'arrivo dei carabinieri, che lo hanno sottoposto a fermo, gli ha impedito di uccidere ancora. De Santis gestiva un noto bar del posto. La 16enne, Gessica, era una studentessa liceale. Suo fratello di cinque anni è stato affidato temporaneamente agli zii. La loro madre, anche lei originaria dell'Albania, non sarebbe in pericolo di vita ma è ricoverata in ospedale a Foggia, in stato di choc. Il 45enne Malaj lavorava come panettiere. Per ammazzare De Santis e la propria figlia ha usato un coltello da cucina, arma che è già stata ritrovata.

Gli investigatori stanno ascoltando parenti e amici delle vittime anche per accertare l'ambito in cui è maturato il duplice omicidio. Dai primi accertamenti il delitto sarebbe riconducibile a una presunta relazione che, secondo Malaj, sua moglie aveva con De Santis. Per alcune persone che conoscevano la coppia, quella di Malaj era solo un'ossessione che non aveva alcun riscontro con la realtà. Il primo cittadino invita tutti «al silenzio» e alla «preghiera: Torremaggiore oggi piange per due giovani vite strappate via in una terribile tragedia che non può lasciarci indifferenti». 

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