Chiara Gualzetti, il 16 confessa l'omicidio: «Sentivo un demone, ho dovuto ucciderla». Incastrato dalle chat Whatsapp

Chiara Gualzetti, il 16enne fermato per omicidio «è molto scosso, si è messo a disposizione»
Chiara Gualzetti, il 16enne fermato per omicidio «è molto scosso, si è messo a disposizione»
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Martedì 29 Giugno 2021, 16:24

​Chiara Gualzetti, il 16enne italiano fermato per l'omicidio della giovane «è molto scosso, si è messo a disposizione», dice l'avvocata Tania Fonzari, difensore di fiducia del ragazzo fermato nella notte. Chiara è stata trovata morta ieri pomeriggio a qualche centinaio di metri da casa, a Monteveglio, nel Bolognese. Il ragazzo domenica scorsa ha dato appuntamento a Chiara, l'ha portata ai margini del bosco nel parco dell'Abbazia di Monteveglio e lì l'ha uccisa. «Sentivo il demone dentro di me, sono uscito di casa con un coltello per ucciderla». E una delle frasi, da quanto si apprende, che il 16enne fermato per l'omicidio dell'amica e coetanea Chiara Gualzetti, uccisa a coltellate nella zona dell'Abbazia di Monteveglio (Bologna), ha confessato ai carabinieri di Borgo Panigale e al magistrato della procura per i minorenni Simone Purgato. Nel lungo interrogatorio il giovane ha anche raccontato di alcune frasi ambigue della vittima, così come dell'infatuazione della ragazza nei suoi confronti. Il 16enne, reo confesso, è stato bloccato ieri in strada a Bologna ad alcuni chilometri dal borgo in cui vive. Deve rispondere di omicidio premeditato, contro di lui - secondo la procura che ha emesso il provvedimento di fermo - ci sono «gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga».

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Il coltello sporco di sangue trovato a casa del 16enne

Il coltello usato per uccidere Chiara è stato trovato a casa del ragazzo indagato dai carabinieri. Sarebbe stato lo stesso giovane a dire di averlo utilizzato. Il coltello aveva i denti sporchi di sangue: è stato sequestrato e saranno disposte analisi sul sangue e sulle impronte digitali, per cercare riscontri alla confessione del giovane indagato.

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«Ho sentito una spinta superiore»

 

Il ragazzo fermato per l'omicidio di Chiara ha confessato e ricostruito in maniera lucida e precisa il delitto, ma sul movente ha dato più spiegazioni non comprensibili.

Avrebbe detto di aver agito sulla base di una spinta superiore, una sorta di voce interiore che gli ha detto di uccidere. Poi avrebbe riferito che la ragazza gli aveva espresso il desiderio di morire. Inoltre ci sarebbe stato da parte di Chiara un interesse sentimentale nei suoi confronti, forse non corrisposto. Il racconto, di cui apprende l'ANSA, è al vaglio della Procura per i minorenni di Bologna, che sta valutando un accertamento psichiatrico.

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Chiara Gualzetti, dolore di due famiglie

«Il mio assistito è molto scosso e si è messo a piena disposizione. Capiamo il dolore della famiglia. Che è il dolore di due famiglie», dice l'avvocata Tania Fonzari. La legale è stata al fianco del giovane fino a tarda notte, quando si è concluso l'interrogatorio durante il quale ha confessato. Ora si attende la fissazione dell'udienza davanti al Gip del tribunale per i minorenni di Bologna per la convalida del fermo.

Il papà di Chiara in lacrime: «Non mi do pace»

«Assolutamente no, assolutamente no». Non si dà pace Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara, la sedicenne trovata morta ieri a Monteveglio nel Bolognese. In lacrime, comprensibilmente sconvolto, esce di casa e scambia qualche parola coi tanti cronisti assiepati davanti all'abitazione. «Voglio solo ringraziare tutti quelli che hanno collaborato». Poi si chiude nel silenzio. La famiglia fa sapere che organizzerà una fiaccolata per ricordare Chiara.

La chat cancellata, l'intenzione di uccide portando con sé un coltello

Omicidio aggravato dalla premeditazione e dal fatto che la vittima aveva meno di 18 anni. È questa l'ipotesi d'accusa formulata dalla Procura per i minorenni di Bologna nei confronti del ragazzo di 16 anni sottoposto a fermo nella notte, dopo l'interrogatorio nel corso del quale ha confessato di aver assassinato Chiara Gualzetti. Gli inquirenti, coordinati dalla procuratrice Silvia Marzocchi e dal pm Simone Purgato, hanno elementi per pensare che il ragazzo avesse pianificato il delitto, dando appuntamento alla ragazza con l'intenzione di ucciderla e portando con sé un coltello che poi è stato ritrovato.

La confessione: «Ho agito da solo»

Ha detto di aver agito da solo. Ha dato appuntamento a Chiara, l'ha portata ai margini del bosco nel parco dell'Abbazia di Monteveglio e lì l'ha uccisa, domenica scorsa. In quel punto, parzialmente nascosto da un cespuglio, il cadavere è rimasto per un giorno, quando è stato trovato ieri pomeriggio dai volontari attivati dai genitori.

Il racconto del sedicenne fermato con l'accusa dell'omicidio della sedicenne sarà riscontrato in ogni suo punto dai carabinieri e dalla Procura per i minorenni di Bologna. Sarà disposta l'autopsia per verificare i tempi e le modalità del delitto, compiuto a coltellate. E sono stati sequestrati i telefoni per ricostruire i rapporti tra i due, i messaggi che si sono scambiati.

L'indagato ha cancellato alcune chat prima di essere rintracciato dai militari. Al sedicenne, che risiede nello stesso Comune di Valsamoggia, gli investigatori sono arrivati in quanto ultima persona che aveva incontrato la giovane, allontanatasi da casa domenica senza rientrare. La Procura chiederà la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. Non risulta che alcuno dei due ragazzi fosse seguito dai servizi sociali.

Il 16enne non ha precedenti 

Non ha precedenti, è una persona sconosciuta alla procura per i Minorenni, il 16enne fermato per l'omicidio premeditato di Chiara Gualzetti. Lo apprende l'Adnkronos. Figlio di genitori separati, conosceva la vittima, i due non abitano molto lontano. «La madre, ignara di tutto, è distrutta», spiega una fonte.

Lo scambio tra i due amici avveniva anche via social, come dimostrano le numerose chat ora al vaglio - insieme ai cellulari dei due minorenni - della procura minorile di Bologna.

Domani una fiaccolata per ricordare Chiara

«Stiamo organizzando una fiaccolata, si terrà domani sera alle 20.30: partiamo dal municipio, passiamo davanti casa di Chiara e poi andiamo su fino ai prati di san Teodoro». Lo anticipa ai cronisti Daniele Ruscigno, sindaco del Comune di Valsamoggia parlando di un'iniziativa di commemorazione per Chiara Gualzetti, trovata morta ieri a Monteveglio. «Sarà un momento - aggiunge su Facebook il primo cittadino - per ricordare Chiara, ma anche l'occasione per abbracciare la famiglia e stringersi intorno a loro come comunità in un momento così doloroso».

Poche parole per esprimere tutta la mia gratitudine alle forze dell'ordine alla protezione civile e a tutti quelli che hanno partecipato sia materialmente che moralmente. GRAZIE.

Pubblicato da Vincenzo E Giusi su Lunedì 28 giugno 2021

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