Scatta l'obbligo di pulire anche la pipì
dei cani, proteste delle associazioni

Scatta l'obbligo di pulire anche la pipì dei cani, proteste delle associazioni
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Venerdì 1 Luglio 2016, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 11:06
VERONA - Per la stagione estiva a Torri del Benaco, paese veronese sulle sponde del Garda, è fatto obbligo ai possessori dei cani non solo di raccogliere la popò dei cani ma provvedere anche all'immediata asportazione della pipì «e alla completa pulizia del suolo». Sui cartelli comunali dei "divieti e obblighi centro storico", in vigore da questo fine settimana, per risolvere il problema dell'asportazione delle deiezioni canine, compresa la pipì (negli avvisi è scritto "orina") c'è l'invito a munirsi di «palette o strumenti adatti» e sottolineato - assieme ad esempio al divieto di appendere «abiti o mute o indumenti o materiali da sub» su un monumento alla fine del viale Lungolago - che c'è l'obbligo di trattenere gli animali «con apposito guinzaglio» e di non introdurli «nei parchi, nei giardini pubblici nonché sulle aiuole», fino ai cimiteri comunali.



«Da domani a Torri del Benaco - denuncia, non senza ironia, l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa) - tutti i cani di qualsiasi taglia o razza dovranno girare con il pannolino o in via alternativa i proprietari di cani compresi quelli in vacanza nel paese sulla riva veronese del lago di Garda dovranno munirsi di un "pappagallo" dove far fare pipì al proprio cane». Per l'associazione l'avviso firmato dal sindaco Stefano Nicotra è «illegale. Siamo all'assurdo per non dire al ridicolo - dice il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce - a Torri del Benaco non esistono aree di sgambamento per i cani, nessun distributore di sacchetti per la raccolta delle deiezioni e a questo si unisce l'assurdo obbligo di raccogliere le urine dei cani. Possiamo capire se si chiede di pulire con dell'acqua la zona dove il cane ha fatto la pipì, ma che la stessa debba essere raccolta è una trovata fantozziana per non dire altro
».

Un obbligo che secondo l'associazione «copre di ridicolo un sindaco di un paese a vocazione turistica. Ovviamente - conclude Croce - manderemo questo comunicato e il cartello con l'ordinanza anche alle televisioni e ai giornali del Nord Europa, così che anche i turisti tedeschi ed austriaci sappiano che qui vi sono regole che fanno ridere persino i polli».

«Sono amico degli animali, ci mancherebbe» è la pronta replica del sindaco Nicotra, spiegando che l'obbligo è motivato dal fatto che «portano i cani a fare i bisogni sulle aiuole e le rovinano. Abbiamo realizzato dei tappeti verdi che vanno rispettati; rispetto che invece non dimostrano quei proprietari di cani che lasciano i loro animali fare la pipì sul verde pubblico e nelle strade del centro». Precisa che il provvedimento «riguarda il centro storico e ha l'obiettivo di responsabilizzare i proprietari di cani, stimo cercando di educarli», alla luce anche delle segnalazioni fatte dai proprietari degli alberghi e dagli stessi turisti: «chiediamo buon senso per i tre mesi della stagione turistica».

Torri del Benaco, poco più di tremila abitanti sulla sponda orientale del lago di Garda, non ha un'area per cani. «È vero che c'è il divieto di portare i cani nei parchi e nei giardini pubblici, ma basta fare una passeggiata sopra il lungolago e ci sono un sacco di campi e aree libere dove i cani possono fare quello che vogliono», conclude Nicotra.



 
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