«Se è morto non serviamo», telefonate
choccanti al 118 mentre uomo moriva

"Se è morto non serviamo", telefonate choc al 118 mentre uomo moriva
"Se è morto non serviamo", telefonate choc al 118 mentre uomo moriva
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Sabato 6 Gennaio 2018, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 17:23
NAPOLI - «Se è morto allora non serviamo più». Così, al telefono, uno degli operatori del 118 risponde alla richiesta di soccorso pervenuta dagli uomini della vigilanza in servizio alla Stazione centrale di Napoli lo scorso 3 agosto dopo il malore di Marco D'Aniello, un uomo di 42 anni di Pompei che si era accasciato sulla banchina ferroviaria. Lo riferisce il Corriere del Mezzogiorno.

L'uomo, come riferito dal quotidiano, era talassemico. La morte dopo una trentina di minuti, per emorragia, prima che arrivasse l'ambulanza. «Ci serve un'ambulanza, urgentemente! Urgentemente! Noi abbiamo questa persona a terra che sta emettendo litri e litri di sangue», diceva una delle persone che disperatamente chiedeva soccorso. Secondo un'indagine interna dell'Asl Napoli 1, un mezzo di soccorso disponibile in zona c'era ma non era stato inviato. Gli operatori del 118 in servizio quella sera sono stati temporaneamente sospesi. A chiedere, inutilmente, aiuto, in quei tragici momenti furono le guardie giurate, la Polfer e un passante.
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