Tre giovani picchiati nella movida:
«Circondati da babygang di 30 ragazzini»

Movida violenta, tre giovani picchiati da una babygang di trenta ragazzini
Movida violenta, tre giovani picchiati da una babygang di trenta ragazzini
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Domenica 2 Giugno 2019, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 12:18
NAPOLI - Volevano trascorrere un sabato sera di festa nell'affollato centro storico di Napoli, ma la loro movida è finita all'ospedale dopo un brutale pestaggio. Le tre vittime, tra i 23 e i 20 anni, provenienti da un comune della provincia, non hanno saputo descrivere il volto di chi li ha aggrediti senza motivo: era, raccontano nella denuncia, un gruppo «di una trentina di ragazzi tra i 14 e i 18 anni».

Insomma un branco, più che una babygang: in ogni caso uno dei gruppi di balordi che periodicamente tornano alla ribalta delle cronache per gesti di violenza insensati. Stavolta non sembra esserci stato nemmeno un futile motivo alla base dell'aggressione: le tre vittime stavano percorrendo vicolo dei Carrozzieri, nella centralissima zona Monteoliveto a poca distanza da via Toledo, quando hanno incrociato il gruppo dei violenti.

Uno spintone, una parola di troppo, e subito il branco ha sopraffatto i tre giovani. Calci, pugni, anche quando i bersagli erano al suolo e imploravano di smettere. Per le vittime è stata necessaria il ricorso all'ospedale: le loro ferite variano dal trauma cranico lieve a quello facciale, con prognosi tra i sette e i quindici giorni. Tutti e tre sono stati dimessi.

Poche ore prima, in un diverso crocevia della movida, al quartiere Vomero, altro episodio da cronaca nera: alcuni ragazzini stanno per prendere la metropolitana in piazza Vanvitelli, probabilmente diretti verso i quartieri della periferia nord. Uno di loro estrae una pistola e fa fuoco, più volte.

Solo dopo si scoprirà che l'arma è caricata a salve: sul momento si diffonde il terrore tra la folla di ragazzi e famiglie, si teme una sparatoria o un attentato, ci si accalca per fuggire e fortunatamente gli ampi spazi di via Scarlatti e dintorni consentono un deflusso senza cadute o feriti. Inutile dirlo, poteva andare molto peggio.

Sul primo episodio indaga la polizia di Stato, sul secondo i carabinieri. Nessun testimone ha assistito al pestaggio nel vicolo, quindi le telecamere di sorveglianza del centro saranno passate al setaccio; idem al Vomero, per identificare chi abbia sparato. Sul selciato, accanto alla stazione della metropolitana, è stato trovato un colpo a salve inesploso.

Due anni fa Napoli fu scossa per alcuni mesi da un'ondata di violenza con protagoniste bande di giovanissimi: numerosi accoltellamenti il sabato sera, il ferimento senza motivo del 17enne Arturo, rimasto a lungo tra la vita e la morte in ospedale, fino all'uccisione - marzo 2018 - di una guardia giurata all'esterno della stazione della metropolitana, colpita a morte da tre minorenni che volevano impossessarsi della sua arma.

Il rafforzamento dei controlli, il varo di una strategia interforze e altre iniziative hanno ridotto il numero degli episodi gravi, ma la questione babygang resta, a Napoli, sospesa tra la priorità e la vera e propria emergenza. Lo dimostrano gli episodi della scorsa notte, ne è consapevole il nuovo questore di Napoli, Alessandro Giuliano, insediatosi ieri al posto di Antonio De Iesu, promosso vicecapo della polizia.
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