RIMINI - È arrivato regolarmente in Italia due mesi fa e in Italia, a Rimini, aveva pure subito trovato lavoro come muratore. È la storia di un ragazzo albanese di 22 anni che, una volta vista la paga (bassa) per il lavoro che svolgeva, ha deciso di cambiare attività e - come ha raccontato - «mettersi al servizio di un gruppo di spacciatori nordafricani». Effetti collaterali del più facile guadagno: è stato arrestato. Ma resta il caso emblematico, quello del pusher praticante per mancanza - a suo dire - di giusto guadagno da un'attività regolare e lecita.
Reddito di spaccio
Dal suo racconto sono emersi particolari degni di nota: nel nuovo "lavoro" gli avevano pure fornito un cellulare - per così dire- aziendale con tutti i numeri degli acquirenti. Il 22enne è stato arrestato mentre cedeva due dosi di cocaina e aveva in tasca 800 euro in contanti. In casa aveva altri 230 grammi di polvere bianca un libro contabile con nomi, pagamenti e date. Quasi superfluo sottolineare che ora, a Rimini e dintorni, sono in parecchi a tremare. Il 22enne ha patteggiato 2 anni e 8 mesi senza la sospensione della pena.
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