Si trasferisce in Africa e contrae
la malaria: muore un tecnico di 46 anni

Si trasferisce in Africa e contrae la malaria: muore un tecnico italiano di 46 anni
Si trasferisce in Africa e contrae la malaria: muore un tecnico italiano di 46 anni
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Venerdì 24 Agosto 2018, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 19:06
Un lavoro ma soprattutto una forte e quasi irresistibile passione. Questa era l’Africa per Francesco Moro, 46enne di Spinea (Venezia) morto lunedì all’ospedale di Mirano. A piangerlo, i parenti e gli amici delle sue tre “case”: Scorzè, dove viveva fino a 10 anni fa, Spinea dove si era trasferito con la sua famiglia e i molti paesi africani che erano per lui come una seconda casa. Tanto da aver scelto, come nome del profilo Facebook, “Africa Francesco El Moro”. Ed è proprio lì che l’uomo ha contratto la malattia che, con il passare degli anni, gli è costata la vita. Francesco Moro si era specializzato nel legname e aveva lavorato, per 22 anni, con le multinazionali del legno. Aveva lavorato nel paesi del centro–sud Africa, tra i quali Camerun, Costa d’Avorio, Gabon, Sudafrica e Congo. In luoghi che testimoniava con immagini di villaggi, foreste, elefanti e coccodrilli. Il suo lavoro era quello di selezionare gli alberi nelle foreste per avviarli alle segherie dove ne seguiva la lavorazione e la spedizione del prodotto semilavorato in tutto il mondo. Come capita a molti che lavorano in quelle situazioni climatiche, aveva contratto la malaria, curata con il chinino. Malattia che però aveva profondamente inciso sulla sua salute, peggiorata con il passare del tempo. Negli ultimi anni infatti, a causa della malattia ma anche dell’instabilità politica e delle situazioni di pericolo nei Paesi africani dove lavorava, era rientrato in Italia. Anche le multinazionali dove aveva lavorato per molto tempo avevano incominciato a chiudere le fabbriche. «Ma aveva il “mal d’Africa” e voleva ritornare lì, dove si era perdutamente innamorato dei luoghi, delle tradizioni e dei paesaggi» è il ricordo commosso dell’ex vicesindaco di Spinea, Edmondo Piazzi, di cui Francesco era il nipote. Ricoverato lunedì mattina all’ospedale di Mirano, il 46enne non è riuscito a superare l’ultima crisi. I medici hanno quindi disposto l’autopsia per conoscere meglio le cause del decesso. A Spinea la famiglia Moro è molto conosciuta. Francesco lascia la madre Elettra Rubinato, pensionata che per anni ha lavorato in un sindacato confederato di agricoltori, e il padre, Ruggero Moro, pensionato del settore pubblico che a Spinea è noto anche per il suo impegno da volontario e revisore dei conti all’associazione Pro Senectute. I funerali si terranno nella chiesa di Santa Bertilla ma la data, in attesa degli esiti dell’autopsia, non è ancora stata stabilita.
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