Il piccolo Eitan torna in Italia: respinto il ricorso del nonno. La famiglia Peleg: «Israele rinuncia a un suo figlio»

Il piccolo Eitan torna in Italia. La Corte suprema israeliana respinge il ricorso del nonno
Il piccolo Eitan torna in Italia. La Corte suprema israeliana respinge il ricorso del nonno
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Lunedì 29 Novembre 2021, 16:14

Il piccolo Eitan Biran torna in Italia. La Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di Shmuel Peleg, nonno di Eitan, il bimbo unico sopravvissuto della strage della funivia del Mottarone. Lo ha reso noto la famiglia secondo cui il bambino torna ora in Italia come disposto dalle prime due sentenze israeliane.

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Non si è fatto attendere il commento della famiglia Peleg: «Lo stato di Israele ha rinunciato oggi ad un bambino ebreo, suo cittadino indifeso senza che la sua voce venisse ascoltata, per farlo vivere in terra straniera lontano dalle sue radici, dalla sua famiglia amata, da dove sono sepolti i suoi genitori e suo fratello minore». «Continueremo a combattere - aggiunge la nota dei familiari del bambino - con ogni modo legale per riportalo in Israele. Facciamo appello alle autorità italiane per riesaminare l'affidamento».

Scarcerato il complice del nonno

Gabriel Alon Abutbul - il soldato di un'agenzia di contractor che avrebbe aiutato il nonno di Eitan a rapire il nipote - arrestato lo scorso 25 novembre su mandato d'arresto internazionale a Cipro, è stato scarcerato con obbligo di firma dai giudici ciprioti. Prossima udienza il 2 dicembre e la procedura sull'eventuale estradizione deve concludersi, a quanto si è saputo, in 60 giorni prorogabili di altri 30.

Dopo la prima udienza di oggi a Cipro, il 50enne - destinatario assieme a Shmuel Peleg dell'ordinanza di custodia in carcere firmata dal gip di Pavia per sequestro di persona aggravato, sottrazione e trattenimento all'estero di minore e appropriazione del passaporto del bambino - è stato scarcerato e per lui è stata disposta la misura dell'obbligo di firma.

A riferirlo l'avvocato Paolo Sevesi, legale italiano sia di Abutbul che di Peleg.

Nel procedimento sull'eventuale estradizione, sulla base del mandato d'arresto europeo eseguito quattro giorni fa in un albergo a Limassol, è stata fissata un'altra udienza per il 2 dicembre e la procedura ha un termine massimo di 60 giorni (prorogabili di altri 30). Dall'Italia è già arrivata a Cipro, dopo che gli atti sono passati per la Procura generale milanese e per il Ministero della Giustizia, la richiesta di estradizione per Abutbul, su cui dovranno esprimersi i magistrati ciprioti.

Per ora è stato eseguito solo il mandato a carico del 50enne, che era alla guida della macchina, noleggiata da Peleg, che portò il bimbo da Pavia, dove il nonno era andato a prenderlo a casa della zia per una delle visite autorizzate, fino a Lugano. Per il gip pavese Villani è «pressoché certa» anche la presenza dell'uomo sull'aereo privato che poi ha portato «l'ignaro Eitan» e il nonno fino in Israele. Come «il suo allontanamento, a bordo dello stesso velivolo, alla volta di Cipro», dove Abutbul, cittadino israeliano, risiede. 

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