La morte di Paolo, guida alpina, sotto gli occhi
degli escursionisti che stava accompagnando

La morte di Paolo, guida alpina, sotto gli occhi degli escursionisti che stava accompagnando
di Alessandra Di Filippo
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Lunedì 12 Novembre 2018, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 11:05
Tragedia in montagna a Caramanico (Pescara). Una esperta guida alpina è morta ieri intorno alle 12.30, mentre era impegnata in una escursione. Si tratta di Paolo Battaglini, 45enne nato a Sulmona e residente a Pacentro, accompagnatore di media montagna e maestro di escursionismo del collegio regionale guide alpine Abruzzo. Battaglini era con un gruppo di persone con le quali stava tornando da una visita all’eremo di San Giovanni all’Orfento quando all'improvviso si è seduto e subito dopo si è accasciato a terra. E' stato immediatamente soccorso, ma non c'è stato nulla da fare. E' morto quasi sul colpo per un infarto fulminante davanti agli occhi impietriti degli escursionisti che erano insieme a lui e con cui sino a qualche minuto prima aveva scherzato e parlato delle meraviglie di quel territorio.

Il fatto è avvenuto a Caramanico Terme, in località Pianagrande di Decontra. Lanciato l’allarme, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con l’elicottero, il personale del Cnsas e i carabinieri della compagnia di Popoli. Gli esperti del soccorso alpino hanno recuperato l'uomo, ma il personale sanitario ha potuto solo constatare il decesso. A seguire le varie operazione, dall'inizio alla fine, il sindaco di Caramanico Simone Angelucci. Sul luogo della tragedia, appena appresa la notizia è subito giunto anche un suo caro amico e collega di Pacentro. Per Battaglini un tragico destino, soltanto otto anni fa, sempre a causa di un infarto aveva perso il papà. Colto da malore improvviso mentre stava spalando la neve. Un dolore immenso che poi era riuscito in parte a superare grazie al suo grande amore per la montagna e le sue mille attività. Una passione, quella per la montagna, nata da ragazzo.

Era cresciuto tra i monti del Parco Nazionale della Majella, che gli avevano permesso di acquisire quelle capacità che occorrono alle guide per affrontare i sentieri in completa sicurezza. La sua esperienza si era poi concretizzata anche attraverso l’alpinismo che, nel giro di quindici anni, lo avevano portato ad affrontare non solo le vette abruzzesi, ma anche quelle alpine come il Monte Bianco e il Cervino. Era inoltre un esperto rocciatore, un appassionato di scialpinismo, escursionismo e fotografia naturalistica. Era molto conosciuto in tutta la regione. Faceva parte infatti del team di EsplorAbruzzo, di cui era l'ideatore. Per gli escursionisti, era un punto di riferimento, “una guida competente, paziente, capace di creare un ottimo clima nel gruppo stimolando i più allenati senza trascurare i meno pratici dell'ambiente di montagna”.
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