MILANO - È stato uno dei più grandi sequestri degli ultimi anni, quello di più di 200 armi da guerra concluso dai carabinieri di Legnano, in collaborazione con le compagnie di Bergamo, Chiari e San Giovanni in Persiceto.
Otto le persone arrestate, con l'accusa di detenzione illegale di armi da guerra e di munizioni. Le indagini, coordinate dalle procure di Busto Arsizio, Bergamo e Brescia, sono iniziate a febbraio, dopo l'arresto di due fratelli di Castano Primo, ed hanno poi smascherato un gruppo di persone che deteneva illegalmente armi da fuoco e da taglio, destinate a traffici commerciali: alcune di queste, precisano i carabinieri, sono in dotazione alle forze armate italiane e straniere. Il profilo delle persone arrestate, dicono i carabinieri, è assolutamente normale. Per lo più si tratta di operai, persone con un occupazioni e proventi che non avrebbero destato alcun sospetto. Alcuni di loro tenevano le armi in casa, come un muratore in pensione di Brescia, che aveva adibito un'intera stanza a laboratorio dedicato alle armi. Altri le nascondevano in box presi in affitto.
Il costo delle armi sequestrate è superiore ai due milioni di euro, ma, dice il capitano Francesco Cantarella, comandante della compagnia dei carabinieri di Legnano, «non è possibile dare una cifra precisa, perché abbiamo rinvenuto alcuni prototipi della seconda guerra mondiale che non sono più in circolazione.